Una cosa sia chiara: chi ha generato nel passato questa situazione deve essere individuato e pagare per le proprie responsabilità; in tal senso piena fiducia all’operato della Magistratura.
All’indomani del comunicato stampa della Banca, relativo alla nota vicenda legata al mancato rimborso del finanziamento concesso da Fonspa, credevamo di aver ormai raggiunto il limite dell’autolesionismo. Purtroppo, al peggio non c’è mai fine !!! L’aver accostato, negli ultimi giorni, l’annosa vicenda di Banca Marche a figure quali Sindona, Calvi ed al Banco Ambrosiano è un vero proprio suicidio mediatico. Peggior paragone non poteva essere scelto agli occhi della clientela e di tutti i colleghi. Chi oggi guida l’Azienda non deve mettere in campo azioni che possano danneggiare la Banca.
Le OO.SS.LL. hanno sempre ricercato un confronto aperto e leale sulla situazione del Gruppo Banca Marche e la Gestione Commissariale ha sempre opposto a queste richieste un dovere di riservatezza, secondo Loro, funzionale a una sana e prudente gestione. Tutto ciò però stride fortemente con la messa in piazza di valutazioni di professionisti, che per primi dovrebbero avere interesse alla tutela reputazionale del loro cliente: Banca Marche. Tutto questo CUI PRODEST?
Basta con simili azioni capaci solo di terrorizzare ancor più la clientela e, i Nostri stessi Colleghi che hanno rappresentato, rappresentano e rappresenteranno il bene più prezioso dal quale ripartire per un vigoroso rilancio della Nostra Banca ed in questo senso accogliamo con favore le rassicuranti dichiarazioni del presidente del Fitd Salvatore Maccarone.
Al Presidente Ceriscioli chiediamo che, nell’incontro che avrà con il Governatore Visco il prossimo 23 Luglio, evidenzi e stigmatizzi questo comportamento più volte reiterato, che lede il legame con il territorio, infanga la nostra Azienda e chi ci lavora e la sostiene.
In quasi due anni di commissariamento non sono mai state condivise con le OO.SS.LL. e I Lavoratori le politiche, strategie e azioni per la messa in sicurezza della Banca; di una cosa però abbiamo piena contezza: se la nave ha continuato a navigare è stato solo grazie all’impegno, l’abnegazione e la faccia che i Colleghi tutti ci hanno messo.
A proposito di controlli, ma dove erano Lor Signori che per oltre un lustro hanno fatto casa e tetto nella nostra Azienda? Se siamo di fronte a fatti di tale gravità sorge spontanea una domanda: tutto ciò non poteva essere individuato da Banca d’Italia e dai suoi solerti ispettori nel corso delle tante verifiche ispettive che si sono succedute dal 2006 al 2012?
La presenza di responsabilità del passato non deve distogliere l’attenzione da ciò che si sta facendo nel presente e che determinerà il futuro di questa Azienda, dei suoi Lavoratori e buon parte dei destini creditizi e socio-economici dei Territori di riferimento.
Il rischio di scaricare sui lavoratori le responsabilità passate e presenti è molto forte e per noi inaccettabile. I lavoratori non sono una “variabile indipendente“ ma un soggetto protagonista nella definizione dei piani di risanamento, consolidamento e rilancio del gruppo Banca Marche.
Deve essere chiaro che le rappresentanze dei lavoratori non chiedono semplici rassicurazioni né tantomeno intendono sostituirsi impropriamente all’Autorità di Vigilanza e all’Amministrazione Straordinaria. Ma non si può pretendere che i lavoratori e le loro rappresentanze, in attesa delle decisioni, apprendano dai giornali il proprio futuro e compiano solo atti di fede.
I Lavoratori non sono una “variabile indipendente“ per quanto riguarda il reale valore della Banca, i contenuti e gli effetti della cessione dei crediti non performing, (sulla cui determinazione manteniamo la nostra posizione più volte espressa anche sui tavoli istituzionali); non lo sono nella prospettiva della ripatrimonializzazione, né per la predisposizione di un progetto industriale per le tre aziende del Gruppo.
I Lavoratori di Banca delle Marche, della Cassa di Risparmio di Loreto, di Medioleasing non possono essere considerati alla stregua di un costo e/o di una “posta“ negli atti e contratti fra Amministrazione Straordinaria, Fondo Interbancario per la Tutela dei Depositi ed eventuali cordate concorrenti alla ripatrimonializzazione.
Non si può attendere che siano prima definiti e formalizzati gli accordi fra tutti i soggetti in campo per essere chiamati, solo successivamente, a discutere esclusivamente degli eventuali sacrifici a carico dei Lavoratori. Non sarebbe né giusto né utile escludere le Rappresentanze Sindacali e mantenere i Lavoratori in una condizione di attesa all’oscuro sul proprio destino, mentre altrove viene definita la loro sorte. Cari MEF, Banca d’Italia e Fondo Interbancario le linee guida dell’operazione dovranno essere conosciute, condivise e oggetto di confronto con le Organizzazioni Sindacali dei Lavoratori.
Le OO.SS.LL. ritengono fondamentali: la integrità e il mantenimento delle compagini aziendali e delle filiere produttive, la salvaguardia dei livelli occupazionali in tutti i territori ove il Gruppo è presente (stabile e buona occupazione), la tutela delle condizioni di lavoro e delle professionalità, i processi condivisi di revisione e rilancio organizzativi e di sviluppo professionale in un quadro di tutele contrattuali rinnovato ma certo e garantito.
Venerdì 17 Luglio 2015 a Jesi
Le OO.SS.LL. Aziendali
comunicato