Egregio Presidente,
ci consenta di esprimere una nostra breve riflessione sulla rubrica “Lettere al Presidente”.
Se ben comprendiamo che la motivazione di aprire questo spazio risieda nella necessità che Lei ha di conoscere ed osservare in modo approfondito il mondo di Equitalia, riteniamo che lo strumento delle lettere, attraverso le quali si bypassa a piè pari ogni forma aziendale organizzata, sia sbagliata perché così si corre il rischio di stimolare la pancia di colleghi individualmente frustrati e quella di lavoratori collettivamente mortificati da anni di blocco economico e professionale determinato da Leggi dello Stato.
E’ vero che il principio del superamento dei corpi intermedi sia oggi di tendenza, ma La invitiamo a riflettere sul fatto che, terminata la fase attuale, bisognerà avere la capacità di coinvolgere tutti – ma proprio tutti – nei progetti futuri di questo importante servizio dello Stato e, in tal senso, di macerie sarà meglio averne poche.
Un’ultima riflessione:
Le chiediamo di verificare personalmente e scrupolosamente le fonti e le affermazioni riportate nelle lettere pubblicate sulla rubrica in questione – ahinoi quasi sempre con firma ben occultata – perché risulta in modo fin troppo evidente come siano distanti dalla realtà e, comunque, in molti casi, funzionali ad interessi estranei a quelli delle lavoratrici e dei lavoratori di Equitalia.
Roma, 15 giugno 2015
Distinti Saluti
Le Segreterie di Coordinamento Equitalia Sud
Fabi – First/Cisl – Fisac/Cgil – Snalec – Ugl – Uilca
Was this article helpful?
YesNo