Internazionale: a Fiuggi la prima riunione di rappresentanti FISAC nei CAE

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A Fiuggi si è svolta la prima riunione dei compagni e delle compagne della Fisac presenti nei Comitati Aziendali europei dei settori bancari e assicurativi, presente il Segretario Generale Agostino Megale.

Erano presenti, oltre ai componenti del Dipartimento Internazionale, ben diciassette delegati che siedono nei CAE di tutti i maggiori gruppi bancari e assicurativi, e per la precisione:

UniCredit, BNP Paribas, Barclays, Santander, UBS, Credit Suisse, ING, Deutsche Bank, Credit Agricole, Generali, Allianz, AXA, Groupama, Atradius.

Inoltre erano stati convocati ed hanno partecipato compagne e compagni che, pur non essendo presenti nei rispettivi CAE o non avendo ancora un CAE costituito, svolgono tuttavia un prezioso ruolo di referenti Fisac nei rispettivi Gruppi, e precisamente

Société Generale, Reale Mutua, Europassistance.

Fabio Alfieri, Segretario Nazionale con delega per l’attività internazionale, ha aperto i lavori illustrando gli scopi dell’iniziativa, che diventerà un appuntamento fisso nell’agenda del Dipartimento:

  • Conoscere e condividere l’attività all’interno dei diversi CAE, creare una rete di comunicazione con l’obiettivo ultimo, se possibile, di elaborare una linea comune della Fisac nei differenti Comitati Aziendali Europei;
  • lavorare sulla rotazione degli incarichi all’interno dei CAE, laddove ci siano situazioni cristallizzate da tempo e che non lasciano per noi possibilità di incidere nell’attività dei CAE medesimi;
  • verificare l’adeguamento dei diversi accordi istitutivi alla nuova Direttiva sui CAE, e avere contezza della qualità dell’informativa e consultazione che è svolta in ciascun organismo;
  • predisporre un progetto europeo sulla funzione dei CAE da sottoporre, per il finanziamento, alla Commissione Europea.

Immediatamente dopo compagne e compagni si sono poi susseguiti nella presentazione dei CAE di cui fanno parte ovvero dei quali sono referenti per la Fisac e nella descrizione del loro ruolo, seguendo un’apposita griglia di domande per rendere più semplice la raccolta e la sistematizzazione delle informazioni, che andranno raccolte in un database.

Sono emersi problemi comuni a diversi delegati:

  • un difetto di adeguata formazione, non solo linguistica, indispensabile per svolgere il ruolo;
  • l’inadeguatezza dell’informazione in tempo utile per svolgere, da parte dei delegati CAE una vera consultazione: diritti, quello della formazione e della consultazione, previsti dalla Direttiva sui CAE;
  • la mancanza di turn over tra i diversi paesi quanto a designazione dei delegati CAE;
  • un tasso di sindacalizzazione dei CAE non tale da permettere un salto di qualità nell’elaborazione negoziale, da realizzare attraverso dichiarazioni congiunte o accordi.

Dal punto di vista strettamente politico i/le convenuti hanno compilato un questionario sulla situazione all’interno del proprio CAE, le cui risposte saranno oggetto di elaborazione da parte del Lab della Fisac.

Nella seconda giornata dei lavori Mario Ongaro, esperto CAE del Dipartimento, ha tenuto una presentazione sulle politiche sindacali sui CAE . partendo da venti anni fa, quando la Fisac fu la pioniera dello sviluppo del ruolo sindacale all’interno dei Comitati Aziendali Europei, fino a illustrare le problematiche odierne, come quella del ruolo di UNI e dell’auspicabile ruolo negoziale da svolgere dal sindacato all’interno dei CAE.

Il Dipartimento, attraverso Giusy Cucinotta, ha proposto alcune modalità di comunicazione verso l’esterno  -newsletter, spazio dedicato nel sito della Fisac Nazionale, profilo FB – e all’interno del gruppo dei delegati e referenti dei CAE per consentire lo scambio di dati, notizie, idee, opinioni.

I lavori sono stati chiusi dal Segretario Generale, Agostino Megale, che ha fatto rilevare come il CAE, organismo varato venti anni fa, è ancora il modello più diffuso ed efficace, pur con alcuni limiti emersi anche nel corso della riunione, di coinvolgimento dei lavoratori a livello transazionale con baricentro in Europa.

Un modello che il sindacato deve maggiormente fare proprio, insistendo sul completo esercizio dei diritti conferiti ai CAE dalla legislazione europea, anche investendo nella formazione dei delegati.

Indispensabile quindi:

  • costruire una rete tra i delegati, creare una banca dati dei Comitati Aziendali Europei come Fisac , un archivio delle conoscenze e una mappa delle informazioni da mettere a fattor comune;
  • organizzare un piano formativo Fisac per i Delegati/e CAE
  • elaborare un progetto europeo sui CAE;
  • realizzare un’iniziativa all’anno sul tema della contrattazione europea;
  • mettere in campo tutti gli strumenti possibili per far conoscere l’attività dei CAE sia all’esterno ma anche all’interno del Sindacato.
  • proporre a livello confederale un’assemblea dei rappresentanti CAE di ogni settore per rilanciare un’iniziativa europea.
  • porsi come obiettivo di evolvere verso la realizzazione, dell’idea che in Europa diritti, tutele e welfare devono avere la loro base in una carta sociale.

Fiuggi 23 aprile 2015

2015-04-23-CI-DIPARTIMENTO INTERNAZIONALE-CAE-FIUGGI

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