Fruendo: eredità (im)morale

By: Gerrit BurowCC BY 2.0

In data 13 aprile 2015 il Tribunale di Siena ha definito illegittima la cessione della DAACA Monte Paschi a Fruendo, considerando inesistente il presunto ramo d’azienda: la sentenza è sapientemente articolata, sviscerando tutti gli aspetti della questione, e conclude che nessun aspetto dell’art. 2112 è praticamente stato rispettato.
Questa è una grande soddisfazione per questa sigla che ha sempre rifiutato la logica di sacrificare i diritti di alcuni lavoratori aderendo ad un progetto aziendale scorretto.
Ci sta a cuore sottolineare come questa sentenza, che riguarda circa 250 lavoratori di 4 dei 7 poli di Fruendo costituisca una pietra miliare per la vertenza legale di tutti e una base fondamentale per una eventuale soluzione politica nell’ambito dei cambiamenti che probabilmente il mercato porterà per il gruppo MPS; nessuno potrà dimenticare i lavoratori di Fruendo.
Purtroppo Il giorno dopo un altro giudice di Roma ha rigettato, invece, analogo ricorso sostenendo che il ramo d’azienda esiste ed è conforme al’art. 2112; quando si dice la certezza del diritto!
Ma ci colpisce profondamente la inconsistenza delle motivazioni del giudice di Roma, come se avesse “dovuto” arrampicarsi sugli specchi nel sostenere che quello ceduto è un ramo d’azienda ed in particolare la parte riportata in ultima pagina e seguita dalla decisione di respingere il ricorso dei lavoratori; la sentenza recita:
“l’autonomia organizzativa e funzionale del complesso dei servizi ceduti, per gli effetti dell’art. 2112 c.c è stata riconosciuta anche dalle Organizzazioni Sindacali nell’accordo del 21.12.2103 inerenti alla cessione in oggetto” (prosegue riportando parti della tristemente famosa premessa di quell’accordo)!
Tralasciando la singolarità di un giudice che utilizza con apparente strumentalità un argomento tanto inconsistente per avvalorare una decisione diametralmente opposta a quella del Tribunale di Siena, al contrario argomentata con elementi solidi di diritto, non possiamo tacere lo squallore della EREDITA’ (IM)MORALE che ci hanno lasciato i signori firmatari della ignobile premessa dell’accordo CLAMOROSAMENTE BOCCIATO DALLA MAGGIORANZA DEI LAVORATORI INTERESSATI e che ora si ritorce, presumiamo come nelle intenzioni di chi lo ha sottoscritto, contro di essi anche sul piano legale!
Valuteremo come chiamare tutti coloro che hanno operato in questo modo a rispondere delle conseguenze, in ogni sede possibile.
Ci auguriamo che i lavoratori sappiano fare le scelte migliori, anche in vista dell’approssimarsi di nuove possibili tensioni per il gruppo MPS.
Firenze, 15 aprile 2015 Segreteria OdC Fruendo

EREDITA IMMORALE

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