Cari Colleghi,
a febbraio scrivevamo così:
Come Rappresentanze sindacali aziendali siamo testimoni e ci troviamo a gestire negli ultimi tempi tutta una serie di contestazioni fatte dall’azienda a colleghi di vari settori. Queste contestazioni riguardano il non scrupoloso rispetto delle norme e delle disposizioni (scritte) aziendali e spesso si concludono con sanzioni di vario livello. Non si può chiedere ai colleghi flessibilità nell’operatività di tutti giorni per poi sanzionarli (individualmente) in modo inflessibile per il non rispetto delle norme scritte, se qualcosa va storto. Per questo
rinnoviamo ai colleghi l’invito all’attento rispetto delle regole scritte dall’azienda, pretendendo che ogni novità detta a voce sia seguita da un adeguata comunicazione scritta !
OGGI dobbiamo purtroppo richiamare la vostra attenzione su quanto sta continuando ad accadere in azienda. E’ necessario affrontare con tutti voi il tema delle sanzioni disciplinari, che hanno raggiunto un grave livello di severità perché non solo l’azienda, senza opposizione alcuna, sta strutturando un sistema che cerca colpevoli interni rispetto a truffe esterne, anche dove i colpevoli non esistono (ove esistessero non saremmo noi a difendere dei truffatori!) ma si sta spingendo pericolosamente oltre, piuttosto che dichiarare la colpevole mancanza di un sistema di controlli e responsabilità chiare e complete cerca sempre e comunque il capro espiatorio negli “operativi” che quotidianamente con abnegazione e professionalità portano a casa il risultato tutti i giorni e tanti utili all’azienda ogni anno!
A QUESTA INACCETTABILE ED IPOCRITA CACCIA ALLE STREGHE
NOI NON CI STIAMO!!!
Ecco un recente esempio concreto: di fronte ad una truffa organizzata MOLTO BENE da un venditore convenzionato, si va ad indagare l’attività di un account a ritroso in cerca di errori che
inevitabilmente sono presenti nell’operatività di tutti i giorni, nel lavoro di ognuno di noi (se pensiamo alle prassi normalmente in uso che tanto vengono “caldeggiate oralmente” in azienda tutti noi abbiamo sicuramente fatto qualcosa che non si doveva fare… in base alle regole scritte…): non potendo poi dimostrare il coinvolgimento diretto con il truffatore (che chiaramente non c’era!), l’azienda si mette a caccia di errori (totalmente indipendenti dal danno economico subito con la truffa) e sanziona ugualmente il collega, contestando normali operatività che molti di noi quotidianamente seguono e che però possono divergere in parte dalle disposizioni scritte anche solo per una interpretazione.
Noi non chiediamo in alternativa a questo sconsiderato modus operandi, il sacrificio di un altro lavoratore, anche se ci meravigliamo del fatto che mai in queste questioni vengono chiamati in ballo chi è a capo dei processi aziendali, ma da un’azienda seria ci saremmo aspettati che fosse messo in discussione l’intero PROCESSO perché è ovvio che così come è non funziona! Nella gestione del punto vendita l’account ci mette la faccia (con la responsabilità piena del proprio Account Manager!) ma la direzione rischio valuta ed è responsabile della convenzione, così come la direzione studio analizza ed esita le singole pratiche con ancora più attenzione se il veditore è in SOP come diligentemente segnalato dall’account stesso! Allora perché cercare, senza averne le prove, di addossare la colpa su chi fino a pochi giorni prima era un lavoratore modello? Ma stiamo scherzando??? In che razza di azienda si è trasformata Findomestic?
Altro esempio: Chiunque di noi faccia un lavoro commerciale avrà sicuramente richiesto di “riprendere un rifiuto”: bene, questa è una delle normali prassi che oggi è indicata nelle contestazioni come una complicità a clienti o venditori che successivamente scopriamo essere dei truffatori. Colleghi si sono ritrovati a dover dare giustificazioni scritte rispetto a decisioni e valutazioni (sia allo Studio/FOV, sia al Recupero, sia al Diretto/CRC) prese nello svolgimento abituale del loro lavoro, anni prima…ma si rendono conto gli sceriffi dell’azienda quali volumi di lavoro vengono sostenuti da ogni lavoratore di questa banca ogni giorno?!? Non solo che mole di lavoro, ma anche che qualità del lavoro!
Cosa che periodicamente ci viene riconosciuta dai Responsabili a tutti i livelli nelle plenarie e anche chiaramente dai dati di Rischio e di Bilancio!!!
Riteniamo inaccettabile e autolesionista da parte dell’azienda prendersi i meriti del lavoro di tutti e poi invece cercare un singolo responsabile tra i lavoratori rispetto a quello che è uno dei rischi imprenditoriali insiti nel lavoro che svolgiamo e cioè dare soldi a persone disoneste e truffaldine!!!
Certo se non si lavorasse continuamente sotto pressione e con una catena di comando ossessivamente alla ricerca di fatturato e numeri…se negli uffici non si lavorasse in costante sottorganico, continuamente denunciato negli incontri Semestrali degli ultimi anni da queste Rappresentanze sindacali, probabilmente anche parte di quegli errori si sarebbero forse potuto evitare, certo è che se il messaggio che l’Azienda ci manda è di questo tipo, allora è veramente necessario fermarci e ragionare insieme sul modello lavorativo aziendale che già di per sé è estremamente logorante ed insostenibile, ma a questo punto diviene pericoloso tanto quanto una roulette russa…a chi il prossimo colpo?
Solo chi NON vuol vedere non si accorge, che persino nella bozza di accordo del nuovo CCNL si è preso atto che le ben note pressioni commerciali stanno stravolgendo il mercato e soprattutto la vita di chi in banca lavora e in accordo con l’ABI si chiede di ricondurre ai valori etici eventuali comportamenti difformi … prestando attenzione al clima aziendale.
Ma il nostro Management ha letto quella raccomandazione? Oppure per raggiungere questi incredibili obiettivi, ha deciso che distruggere il nostro clima aziendale e la vita di quelli che
potrebbero cadere vittime di tutto siano solo “perdite collaterali”?
Lunedì prossimo cominceremo con un’assemblea di tutti i lavoratori di Roma per poi spostarci su tutto il territorio nazionale coinvolgendo tutti perché se non fermiamo subito questa deriva poliziesca (che sussurrano i capi essere volontà francese) domani sempre più colleghi saranno messi alla gogna (rischiando anche il posto di lavoro) da un’azienda che fino a qualche mese fa, possiamo affermare con sicurezza, ha protetto a lungo chi davvero aveva “rubato”….ma non era l’ultimo anello della catena!!
L’azienda deve sapere ora e per sempre che se pensa di scaricare su chi lavora responsabilità non nostre noi siamo in grado di far pesare il nostro essere collettività:
SE TOCCANO UNO DI NOI TOCCANO TUTTI!
Firenze, 10 aprile 2015 Le Segreterie Aziendali di
Findomestic Banca Spa
Dircredito – FABI – Fiba/CISL – Fisac/CGIL – Uilca/UIL
comunicato
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