Da qualche tempo l’ag.7 è diventata l’avamposto della tecnologia più avanzata, la testimonianza del “nuovo che avanza”. Invece di mandare un aumento di organico per aiutarci a sopportare i carichi di lavoro quotidiani, è arrivato tra noi il “COREANO”. Hanno pensato di testarlo prima al sud, per evitare che Salvini ne chiedesse l’espulsione preventiva stufo di stranieri che ci vengono a rubare posti di lavoro. Se pensate che si tratti di qualche grande magnate pronto alla scalata del MPS vi sbagliate, il coreano è il nuovo ATM evoluto, talmente evoluto che invece di efficientare il lavoro della filiale lo ha duplicato
Probabilmente verrà dalla Corea del Nord perché, in violazione del buon senso ancor prima che delle norme sull’ergonomia, il display per fare la combinazione di apertura è a 10 cm da terra, e quindi, come diretta espressione di un dittatore, richiede una umile e prolungata genuflessione al suo cospetto prima di aprirlo. Il cartone che si vede nella foto ha funzione di “tappeto” per gli addetti all’apertura…
Come ogni dittatore che si rispetti non vuole essere circondato da fragili e delicati assistenti e quindi, poiché è composto da 6 cassetti che vuoti pesano una ventina di chili, gli addetti al caricamento del ATM dovranno fare un apposita formazione non tanto contabile – perché per quello è meglio sperare nella buona sorte – quanto fisica. Forse bisognerà modificare la normativa prevedendo che il caricamento del ATM non venga solo fatto da 2 persone, ma dovranno aggiungere di sana e robusta costituzione.
Come ogni dittatore accetta oboli e versamenti di contanti dei clienti, e a volte capita che qualche banconota non gli sia gradita, il tal caso vengono scartate e riposte in un cassetto. Un cassetto “segreto” visto che al momento dell’istallazione nessuno aveva comunicato della sua esistenza ed è stato scoperto solo dopo la prima quadratura, quando mancavano diverse migliaia di euro e non si sapeva che fine avessero fatto. Dopo aver recuperato le banconote “sospette” non gradite al coreano bisogna uscire dai locali della banca, andare nel lato utente dell’ atm ed inserire le banconote della fessure per fare in modo che l ATM riconosca le banconote e individui l’operazione alla quale si riferiscono. Quindi, in barba a qualunque norma di sicurezza, bisogna uscire per la strada con delle banconote in mano, forse anche false, per l’identificazione. La normativa ancora non prevede cosa succede in caso di rapina visto che il collega si trova all’esterno dei locali della banca con in mano banconote non identificate e non contabilizzate.
Il coreano è talmente evoluto che è provvisto di touch screen per l’utenza, peccato però che ai lati del monitor ci siano anche i pulsanti dei bancomat tradizionale e quindi che tutta la clientela non “evoluta” abbia affollato i locali della banca per farsi cambiare i tesserini bancomat perché non riuscivano a prelevare perché non riuscivano a capire come mai ci fossero dei pulsanti laterali pur essendo inutili al prelevamento…poveri stolti, ignorano la bellezza estetica di un pulsante seppur inutile.
La struttura aziendale che ha disposto l‘acquisto di questi bancomat in filiale ci ha mai lavorato???
Pensiamo proprio di no, e, tantomeno, riteniamo abbia mai caricato un bancomat!
E’ l’ennesima prova dell’incompetenza dei nostri vertici aziendali che continuano a sperperare il denaro aziendale in operazioni di cui non conoscono le ricadute operative (ricordate i preventivi motor da fare con il solo numero di targa e nome?…)
E’ anche la prova di quanto la direzione di area nelle sue sfaccettature (area,dtm, dor) sia fin troppo assente dalle filiali, forse troppo impegnati a telefonare ed inviare mail sui budget…
Crediamo sia passato fin troppo tempo e che l’azienda debba immediatamente porre rimedio a questo scempio, altrimenti lo faranno le strutture pubbliche preposte.
La dignità innanzitutto
Napoli, 10/4/2015 le segreterie