Ai giovani bancari 235 euro in più

Dal Sole24Ore – Al di là del Jobs Act grazie alla continuità del contratto per coloro che in caso di newco o cessione di ramo d’azienda passeranno a nuove società. E soprattutto a tutela dei giovani e di chi ha perso il lavoro. Con questa carta d’identità il nuovo contratto dei bancari ha certamente migliori premesse del precedente (che ottenne circa il 60% di si) di passare con successo dalle assemblee dei lavoratori. La categoria è molto sindacalizzata, le fronde non mancano così come i loro effetti. Però rispetto al passato ci sono una serie di elementi che tireranno la volata al sindacato nelle assemblee. Per esempio prendiamo i giovani, il differenziale del loro salario di ingresso e passato dal 18% al 10%: questo significa circa € 172, secondo una stima della Fisac Cgil. Se aggiungiamo ai € 172 oltre € 63 dell’aumento dei contratti di inserimento si arriva a 235: i giovani avranno in più in busta paga, a regime € 235, quasi il 12%. Le aree professionali e i quadri e vero che hanno avuto un aumento medio di € 85 (primaria terzo livello, si vede la tabella dell’ufficio studi della Fabi) ma se consideriamo che nel precedente contratto avevano avuto il congelamento degli scatti che valgono in media € 60 il aumento sottoforma di EDR che vale in media circa € 11- E le banche avrebbero voluto replicare l’esperienza – eccome se i media avessero avuto € 156. Tenendo conto che siamo in deflazione il risultato è tutt’altro che basso.
Soprattutto perché il sindacato acceduto ben poco sul piano normativo. Ci sono i demandi aziendali che riguardano gli inquadramenti, ma la riforma è tutto da vedere nel cantiere, così come è stata mantenuta l’area contrattuale. In più si è trovato il modo di aggiungere tutele a chi è licenziato per motivi economici. La piattaforma digitale bilaterale per fare incontrare la domanda delle imprese con l’offerta di professionisti che sono nel fondo emergenziale è uno strumento che ha davvero tutte le potenzialità per consentire una relativa pace sociale in caso di ristrutturazioni aziendali. Tutto sta nel vedere come le parti riusciranno a metterla a punto e a renderla efficace. Il lavoro dei sindacati, rispetto alle loro base di iscritti, inizia adesso. Le premesse sono buone per i numeri, per le norme ma anche per alcune scelte che valorizzano il rapporto con la base. Se si prende il testo dell’intesa si vedono le sigle di sindacati scritte in stampatello ma non le firme dei segretari generali. Questo perché si è optato per una sigla tecnica per presa visione. Poi quando le assemblee dei lavoratori avranno dato mandato per firmare l’intesa la firma tecnica si trasformerà nella firma dei segretari generali. Come spiega la lettera che abiti a inviato ai sindacati il vecchio contratto è prorogato fino al 15 giugno, ma se le assemblee non dovessero approvare l’accordo scatterà la disapplicazione del contratto. È un’esperienza unica nelle relazioni industriali e porta con sé l’idea della forte partecipazione e della responsabilità democratica.

Articolo del Sole24ore

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