Il baratro in cui sta cadendo l’AGCOM

By: Bobo BoomCC BY 2.0

Chi ha deciso di gestire l’Autorità perseguendo una conduzione fatta “a pezzi e bocconi”, senza un disegno generale di risanamento, ha commesso un grave errore di prospettiva, dimostrando di non avere capito che altri dovevano essere gli interventi.

Per quanto ci è dato di vedere e sapere, a fronte di problemi gravissimi quali la riduzione del contributo degli operatori, lo sfilacciamento del tessuto organizzativo, lo scarsissimo livello di gratificazione e motivazione delle risorse umane, gli autorevoli vertici dell’Autorità non hanno trovato nulla di meglio da fare che aumentare il personale dei propri staff e ricercare soluzioni favorevoli per i dipendenti che trovano più “conveniente” lavorare a Roma che a Napoli.

Con tutte le difficoltà che vive la nostra Istituzione, ci sembra veramente paradossale che nell’agenda delle priorità possa esserci il tema dei nuovi trasferimenti di personale da Napoli a Roma. Trasferimenti fatti peraltro in maniera non trasparente, in assenza di esplicite e chiare motivazioni e soprattutto di criteri definiti e noti.

Invece di delineare una piattaforma programmatica Amministrazione/Sindacati che consideri prioritaria la ripresa dell’AGCOM, si “naviga a vista” con decisioni che hanno più il sapore di reazioni arroganti e dispettose che di un vero e proprio progetto di risanamento e di crescita.

L’emergenza in AGCOM è una realtà!!!!

Questa agonia non si può prolungare!!!!

I lavoratori non vogliono rassegnarsi a questo destino!!!!

Ogni giorno che passa in questa situazione di incertezza, di inutili tatticismi, non è, purtroppo, tempo guadagnato ma tempo sprecato.

Con urgenza i vertici dell’Autorità devono rendersi conto del pericoloso pantano in cui rischia di finire la nostra Amministrazione e devono seriamente pensare a come si sentono i lavoratori dell’AGCOM rispetto ai colleghi di altre Autorità in cui le relazioni sindacali sono più serene, si è negoziata l’efficienza aziendale, si è introdotta una regolamentazione innovativa in materia di part-time e telelavoro e sono stati sbloccati, ed erogati, i trattamenti economici delle progressioni maturate negli scorsi anni. Ed è urgente comprendere appieno che i lavoratori, per dare il meglio di sé e conseguire obiettivi e traguardi importanti per l’organizzazione nel suo complesso, hanno bisogno di un clima di serenità, di sicurezza e di forte motivazione.

Questa Amministrazione ha scientificamente bloccato anche negoziati dalla dinamica elementare cancellando ogni possibile margine di confronto costruttivo.

Sono stati messi in discussione tutti gli accordi e la negoziazione è stata smantellata.

Cancellare le regole sul lavoro previste dalla Costituzione e dallo Statuto dei lavoratori sembra essere diventato l’obiettivo principale di questi vertici.

Adesso, rialzarsi è complicato anche per chi ha generato questo disastro, perché nel corso degli anni la concertazione aveva dato esiti positivi e una armonica soddisfazione del personale che era orgoglioso di lavorare in AGCOM.

Oggi c’è disincanto, disaffezione, abbandono.

Ultimamente, anche paura, di non essere allineati “al pensiero unico” vigente!!!!

Le rappresentanze sindacali (tutte, Confederali e non ), sono continuamente sotto la pressione di un comportamento aziendale irriguardoso, arrogante, presuntuoso, antisindacale al punto di sfociare spesso nella prepotenza.

Queste preoccupazioni, che possono sembrare eccessive e dure, fotografano la realtà degli ultimi tempi e sono adeguate al pericolo.

E’ opportuno che tutti siano consapevoli dell’esigenza di fare qualcosa di concreto per evitare che il livello di contrapposizione, che già sta travalicando i confini della semplice vertenza sindacale, vada ad incanalarsi in ulteriori, pericolose derive antidemocratiche ed arbitrarie specialmente se la gestione delle risorse umane dovesse prendere una direzione inversa a quella che si basa sui meccanismi di equità, moderazione e rispetto delle scelte ideologiche e sindacali.

Noi, lo ribadiamo, siamo pronti a fare la nostra parte per uscire dal pantano.

RSA AGCOM FISAC CGIL CISL FIBA UILCA UIL

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