Creval: Action Room: una gogna mediatica?

By: Andrea PuggioniCC BY 2.0

Tra le macchine della Santa Inquisizione medioevale, esisteva la gogna, uno strumento punitivo, di contenzione, di controllo, di tortura.
Con l’avvento dei nuovi strumenti di comunicazione si è invece introdotto il neologismo “gogna mediatica”, in riferimento ai personaggi assurti all’onore della cronaca per reati per i quali non erano stati ancora condannati, ma comunque esposti al pubblico ludibrio. Perché parliamo di tutto questo? Oggi nelle aziende si parla sempre più spesso di pressioni commerciali, e tra queste anche il Gruppo Creval fa la sua parte, contraddistinguendosi con l’introduzione dell’Action Room, che a noi appare proprio come una gogna mediatica.

Nella premessa al “Manuale Action Room” è scritto che trattasi di «strumento volto a monitorare le filiali meno performanti» (?!). Nella schermata appaiono da sinistra il Riepilogo indicatori, con le Aree Dati patrimoniali e Tassi, l’Area di Non Produzione e l’Area di Non Azione; la cartina geografica riporta giornalmente il numero di presenze filiali suddivise per Aree e Direzione Territoriale, e in basso a destra c’è anche la “black list” delle 15 filiali maggiormente presenti! Sembra strano ma si può entrare in questa lista pur essendo performanti nei risultati; viceversa non esserci e non per questo essere in linea negli obiettivi assegnati.

Il tutto, a detta degli ideatori per “una sana competizione”, viene esposto al pubblico ludibrio dei colleghi responsabili del Gruppo Creval; le agenzie “non performing” sono caldamente invitate a porvi rimedio senza indugio alcuno! Le spiegazioni non sono ammesse! Altrimenti vi siete candidati per la gogna mediatica! Nelle riunioni di presentazione di questo strumento, all’avanguardia della convivenza civile, si è finanche paventato un intervento telefonico direttamente da parte dei vertici aziendali!

Ci domandiamo: perché tornare al periodo buio del Medioevo?

Nella presentazione del Credito Valtellinese sul sito internet compare la seguente frase: «Fondato a Sondrio nel 1908, nel solco della tradizione culturale del cattolicesimo popolare, il Credito Valtellinese è una banca popolare cooperativa, fortemente radicata sul territorio». Come sono declinate queste tradizioni nel Gruppo Creval? Anche in questa azienda ci sembra proprio che la dignità dei lavoratori sia in subordine rispetto al risultato da raggiungere con qualsiasi mezzo.

Perché calpestare la dignità di colleghi additandoli negativamente nelle varie riunioni? Forse quando viene meno l’autorevolezza, e la capacità di motivare una squadra, si fa ricorso all’autorità e alle intimidazioni? Perché mortificare la professionalità dei colleghi, che vivono quotidianamente in una cronica carenza di personale, con attribuzione di ruoli imprecisati mediante consegna di lettere fatte firmare per accettazione e applicativi laboriosi e inadatti per gli obiettivi che l’Azienda pone con sempre maggiore insistenza? Non era forse meglio evidenziare invece le filiali performanti per creare un positivo clima di emulazione? In nome del profitto e della competitività e, in spregio alle innumerevoli volte in cui il Management ha elogiato l’operato del Personale Creval, si colpisce la dignità e la professionalità dei colleghi: questo non potremo mai accettarlo!

La gogna mediatica dell’Action Room

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