Lavoriamo in una Banca che ha dichiarato migliaia di esuberi e nella quale, contemporaneamente, molti colleghi subiscono la pratica consolidata delle “riunioni fuori orario”, perché le incombenze quotidiane non permettono altrimenti, oppure dove la concessione del part time, a coloro che ne hanno evidentemente bisogno per motivi familiari o personali, incontra ogni sorta di ostacolo.
Anche quest’anno è ripartito l’iter della valutazione delle prestazioni del personale e, ancora una volta, assistiamo al tentativo da parte dell’Azienda di abbassare il livello medio delle valutazioni, facendo pressioni in questo senso su coloro che devono formulare i giudizi.
L’invito a rispettare soglie stabilite a priori per l’attribuzione delle valutazioni nasconde il malcelato tentativo di scaricare su chi lavora la responsabilità della situazione in cui si trova la Banca, la predeterminazione di dividere i lavoratori di serie A da quelli di serie B e la certezza, in futuro, di rendere ancora più arbitrario il sistema incentivante.
Questo si aggiunge agli altri innumerevoli sintomi della miopia del nostro top management, sempre capace di appropriarsi del merito dei sacrifici altrui e contemporaneamente pronto a riversare sui lavoratori la responsabilità delle proprie errate scelte manageriali – tra l’altro lautamente retribuite -.
Tutto ciò evidentemente, oltre ad essere profondamente ingiusto, non può che distruggere valore, veicolando sconforto e frustrazione e compromettendo conseguentemente la condivisione ed il coinvolgimento di tutti nel risanamento di questa Azienda.
Rammentiamo ai colleghi che è possibile presentare ricorso entro 15 giorni dalla data di comunicazione del giudizio di sintesi e che in questa procedura hanno la facoltà di essere assistiti dal proprio rappresentante sindacale.
Milano, 11 marzo 2015 La Segreteria Fisac CGIL Milano e Lombardia Ovest