Sono iniziati ieri gli incontri sindacali per gestire le ricadute sui lavoratori dovute alla cessione di ramo d’azienda (art. 2112 cc) da UBI Fiduciaria a Unione Fiduciaria SpA.
Nonostante il proseguimento della rottura delle relazioni sindacali a motivo del rinnovo del CCNL, l’incontro ha potuto svolgersi per le rilevanti ricadute sui lavoratori interessati da una cessione al di fuori del Gruppo.
L’operazione riguarda 14 dei 17 lavoratori di UBI Fiduciaria impiegati nelle sedi di Milano, Brescia, Torino e trascina con sé dubbi e riserve sulle modalità di individuazione del perimetro e del numero di colleghi coinvolti nella cessione del ramo d’azienda.
Le aziende interessate portano al tavolo di trattativa il passaggio al CCNL del Commercio proprio nella giornata che ha visto a Roma ancora una volta ABI all’attacco dell’area contrattuale del credito, con la nostra azienda ben rappresentata a fianco di Profumo.
Inoltre viene indicata la sede di lavoro a Milano con notevoli disagi per i lavoratori residenti a Torino e Brescia con casi limite di oltre due ore di viaggio per raggiungere la nuova sede. Con buona pace della certificazione di UBI tra le aziende “Top Employer Italia” (cfr it.top- employers.com).
Ci chiediamo:
non sono bastati gli ultimi 500 esuberi? servono anche questi 14? sono licenziamenti “provocati” e mascherati? possibile che una “Top Employer” non verifichi la residenza e le condizioni familiari dei propri dipendenti prima di venderli con la mobilia? la nostra azienda vuole dimostrare ad ABI di poter intaccare l’area contrattuale al suo interno?
Per noi sono imprescindibili tre cose:
- la difesa delle garanzie occupazionali dei lavoratori interessati
- la difesa del loro livello reddituale (anche in considerazione di eventuali costi di viaggio)
- la difesa delle condizioni di vita e lavorative dei lavoratori soprattutto per chi vive già condizioni difficili
Per questo è necessario trovare tutte le possibili alternative alle proposte aziendali. Sarà l’occasione per UBI di dimostrare quanto davvero tiene ai suoi dipendenti.