Gruppo Banco Popolare: I Sacrifici degli Altri

Il Cda del Banco rivolgendosi ai soci, in apertuta della presentazione dei risultati di bilancio per il 2014, ha commentato i recenti provvedimenti governativi riguardanti le banche cooperative, provvedimenti che, scrive il CdA, hanno profondamente e definitivamente mutato la vita della nostra banca, chiamata a trasformarsi in spa col rischio di essere potenzialmente “possedibile”, ad opera di altri gruppi bancari, magari non italiani.
Per scongiurare questo scenario e, al contrario, perseguire l’obiettivo di diventare un polo aggregante al pari e al fianco degli altri maggiori istituti nazionali, occorre, secondo il CdA, mettere in atto “ intelligenti aggregazioni “ e accelerare la realizzazione del Piano Industriale, certamente senza chiedere sacrifici ai soci che già in questi anni hanno sopportato i costi dei mancati dividendi e di un andamento negativo del titolo.
Quindi chi, secondo il CdA del Banco, dovrà capire che è necessario “uno sforzo corale e condiviso” ( leggi: altri sacrifici ) ? Ma il personale, ovviamente, cioè “gli uomini e le donne del Banco “ che, animati di coraggio e “ mentalità aperta ed innovativa” dovranno – di conseguenza, secondo noi – ancora una volta reggere pressochè da soli i sacrifici e quindi :
1. vedersi ridurre le risorse a disposizione, necessarie invece per operare con un minimo di professionalità e sicurezza personale, ovvero
2. acquisire competenze professionali praticamente in auto-formazione
3. risolvere da sé le mille incongruenze quotidiane di una organizzazione a dir poco evanescente
4. ……. ( ognuno elenchi in proprio una lista specifica chè tanto il materiale non manca…)
Non sappiamo se la nuova spa sarà tanto grande, né se le suddette aggregazioni annunciate per arrivare a questo traguardo saranno o meno intelligenti.
Sappiamo però che il coraggio in questi anni non ci è mai mancato e sappiamo anche che, se la “gestione ordinaria sta mostrando progressi” , è perché gli uomini e le donne del Banco in questi anni non hanno mai mollato la presa, costretti a curarsi, loro sì, dell’azienda e della sua tenuta, se non altro per salvaguardare l’occupazione e la fonte del proprio reddito familiare….
Non ci sembra che tutti si siano sacrificati allo stesso modo, né che le scelte manageriali sbagliate, del passato e del presente, siano state addebitate ai responsabili nei termini dovuti….eppure i nuovi scenari da spa imporranno un salto di qualità anche e soprattutto al management, altrove in contesti simili “scaricato”
seppur a peso d’oro, al minimo accenno di inefficienza….
Se il funzionamento dell’azienda non sarà profondamente migliorato, l’anno 2015, invece di essere ricordato per l’ “ Incipit vita nova” ( come si augura il CdA in chiusura della sua comunicazione ) rischierà di generare ben altri commenti : sic transit gloria mundi !
COORDINAMENTI DI GRUPPO BANCO POPOLARE

comunicato

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