Abbiamo incontrato nuovamente l’azienda per gestire le ricadute derivanti dalle varie riforme pensionistiche sul percorso di accesso al Fondo di solidarietà per i 259 colleghi che ne avrebbero titolo, sulla base dei
requisiti INPS ante riforma ( vedi ns precedente comunicazione del 12.7 us ). E’ stato chiarito il diritto di non confermare la propria richiesta di adesione al Fondo di solidarietà.
Dal canto nostro, rispetto a quanto prospettato individualmente ai colleghi, avevamo ulteriormente chiesto:
1. di identificare il periodo, a partire dal quale l’aderente, senza riscontro positivo alla sua domanda da parte dell’INPS, poteva richiedere il rientro in servizio, con impegno correlato dell’azienda alla relativa riassunzione
2. di corrispondere, in caso di rientro in servizio, un importo una tantum pari a 6 mensilità di RAL e relativa contribuzione pensionistica
3. di concedere dilazioni, nel pagamento di rate di mutui e prestiti, in aggiunta a finanziamenti a condizioni agevolate
4. di considerare le domande giacenti e certificate alla data odierna come prioritarie in caso di accesso futuro al fondo di solidarietà.
LE RICHIESTE SUDDETTE NON SONO STATE ACCOLTE.
Nella comunicazione rivolta alle OO.SS, l’azienda ha semplicemente ribadito l’impegno , in caso di mancato accoglimento della domanda da parte dell’INPS, alla riassunzione alle medesime condizioni economiche, con salvaguardia dell’anzianità di servizio, al rientro nella zona territoriale di provenienza e col medesimo orario di lavoro.
FACCIAMO INOLTRE PRESENTE, A PRECISAZIONE DI QUANTO COMUNICATO DALLA BANCA AGLI INTERESSATI, CHE IL TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO – TFR – E’ IMMEDIATAMENTE ESIGIBILE DAL LAVORATORE, SENZA LA NECESSITA’ DI ASPETTARE L’ACCETTAZIONE DELLA DOMANDA DI ACCESSO AL FONDO DA PARTE DELL’INPS.
Ribadiamo, infine, che vista la mancanza di provvedimenti legislativi non è ipotizzabile conoscere i tempi di risposta dell’INPS. Inoltre l’assegno dell’INPS, rispetto alle cifre finora erogate, subirà delle riduzioni, fra l’8% e l’11%, a seguito delle modifiche al Fondo di solidarietà, definite un anno fa da ABI e OO.SS, finora non ancora entrate in vigore per mancanza del decreto ministeriale relativo.
IN RELAZIONE ALLO SCENARIO TUTT’ALTRO CHE CHIARO CHE PERSISTE IN MATERIA OGNI LAVORATORE DOVRA’ DECIDERE IN AUTONOMIA IL LIVELLO DI RISCHIO CHE SI SENTE DI ASSUMERE.
Confermiamo pertanto l’invito alla massima prudenza nella valutazione della scelta da operare da parte di ogni lavoratore coinvolto.
Coord. Gruppo Banco Popolare