Dopo essere stati convocati dal Direttore Generale – come da nostra urgente richiesta – non possiamo, per il momento, che associarci alle parole del Presidente Favotto, riponendo “piena fiducia nell’operato della Magistratura e della Guardia di Finanza”.
Seguiamo con la massima attenzione gli sviluppi dell’indagine, consapevoli come sempre del nostro ruolo: faremo tutto il possibile per evitare che i presunti errori di pochi – peraltro ancora tutti da dimostrare – producano conseguenze negative su tutti i lavoratori di Veneto Banca, sicuramente incolpevoli.
Le lavoratrici e i Lavoratori di questo Gruppo hanno SEMPRE dimostrato, anche nelle circostanze più difficili, di operare correttamente e proficuamente nell’interesse generale della banca, dei soci, dei clienti e dei territori.
Eravamo convinti, e peraltro lo rimaniamo tutt’ora, che il superamento degli “stress test” avesse dimostrato la solidità della banca, entrata a pieno titolo sotto la vigilanza europea.
Riteniamo che i destini di un’azienda così importante, dei suoi 6.000 dipendenti, degli 88.000 soci e dei territori dove essa opera non possano rimanere legati ai destini di pochi.
Segreterie aziendali e di Gruppo di Veneto Banca