Da molto, troppo tempo ormai la nostra Banca si dibatte in una profonda crisi (vedi chiusura bilancio 2014)
In un momento così delicato, in cui servirebbe essere maggiormente uniti, assistiamo al vecchio, triste spettacolo che si ripete: non paghi di aver riorganizzato la rete creando più difficoltà che migliorie, dall’alto continuamente e con ogni mezzo (telefonate, controlli serrati, richiesta di continue rese dati, anche orarie, sul “venduto”, o sulle “manifestazioni di interesse” budget giornalieri per “tenere il passo”) ci ricordano che sei lì per vendere e che tu vali quanto vendi in quel giorno. Messaggi in cui vengono utilizzati termini imperativi ed irrispettosi che ci lasciano sempre più perplessi:
- DATEVI UNA SVEGLIATA!!!
- DOVE PENSIAMO DI ANDARE DI QUESTO PASSO!!
a cui si aggiunge il triste corollario di mortificazioni personali e minacce più o meno velate di trasferimenti e cambi di ruolo (… e se non ti va bene, non hai che da dirlo, così ti sposto…)
Che dire poi delle graduatorie tra Filiali e/o tra Aree?
Possiamo quindi meravigliarci se tra i colleghi c’è incertezza, disagio, senso di mortificazione della loro professionalità ed etica?
A chi torna utile tutto ciò?
Ai colleghi a cui viene chiesto nel 2015 di raggiungere obiettivi e volumi del 130% superiori a quelli del primo trimestre 2014 in piena crisi economica?
Ai clienti, a cui i gestori possono offrire il “prodotto del mese” o prodotti finanziari che non garantiscono il capitale e spesso neppure un flusso cedolare certo per quanto modesto?
SIGNORI COSI’ NON VA !!!!!!!!!!
Continueremo a monitorare affinchè questi comportamenti ed atteggiamenti non vengano più a manifestarsi, nell’interesse dei lavoratori, dei clienti e in fondo della Banca stessa.
Piemonte, 16 febbraio 2015
2015.02.16 FISAC Sotto Pressioni