ANSA: – BOLOGNA, 9 FEB – “Con la disdetta del contratto nazionale e la disapplicazione del contratto integrativo regionale, dal 1 aprile circa 600 dei 3.000 dipendenti nei 20 istituti di credito cooperativo in regione saranno in esubero e a rischio licenziamento”. Lo ha detto il segretario regionale di Fisac-Cgil, Luca Dapporto, durante la protesta che ha riunito in piazza Maggiore a Bologna, davanti alla sede di Emil Banca, circa 150 bancari da dieci regioni contro la decisione presa dalle Bcc.
Slogan e cartelloni dei sindacati confederali e delle altre sigle di settore sono stati indirizzati al presidente di Emil Banca, Giulio Magagni, a capo della Federazione Bcc Emilia-Romagna e di Iccrea Holding, la scatola finanziaria nazionale delle banche di credito cooperativo.
“A livello nazionale – sottolinea il segretario regionale Fiba Cisl, Marco Amadori – ci saranno 6.000 esuberi su un totale di 37.000 dipendenti. Con questa autoriforma, le banche applicheranno soltanto i minimi di legge, non essendo più obbligate a osservare quanto previsto nel contratto nazionale. Nessuna categoria in Italia lavora senza un contratto”.
Secondo i sindacati, la causa dei bilanci in rosso delle banche dipenderebbe dall’ammontare delle sofferenze, cioè dei prestiti mal assegnati e non rimborsati, che solo nel 2013 hanno costretto le Bcc ad accantonare oltre due miliardi di euro. “Il 2 marzo – ha annunciato Amadori – ci uniremo allo sciopero nazionale di settore, mentre a febbraio ci saranno altri due presidi dei bancari a Faenza, davanti al Credito cooperativo Ravennate Imolese, e a Savignano, all’istituto Romagna Est”.