Federcasse: tentativo di conciliazione

“Non inventiamo storie. Ne abbiamo tante vere da raccontare”
( slogan della nuova campagna pubblicitaria del Credito Cooperativo italiano )
Si è concluso stamane, presso il Ministero del Lavoro, il tentativo di conciliazione richiesto delle Segreterie Nazionali , ai sensi della legge n. 146/90 e s.m.i. e dell’accordo di settore del 27 febbraio 2001 in materia di esercizio del diritto di sciopero.
Le Parti non hanno conciliato.
Le Segreterie Nazionali si accingono a proclamare lo sciopero nazionale della Categoria per il giorno 2 marzo p.v.
La giornata di sciopero nazionale della Categoria sarà preceduta e accompagnata dalle Assemblee dei lavoratori, dalle molteplici iniziative e mobilitazioni in programma a livello nazionale e nei territori.
Le relazioni sindacali sono interrotte a tutti i livelli, ad eccezione delle procedure di legge e/o di contratto in materia di “ tensioni occupazionali “.
FEDERCASSE ha ieri confermato il recesso dai Contratti collettivi nazionali di lavoro, la disdetta dei Contratti di secondo livello, la disapplicazione a fare tempo dal 1° aprile 2015.
La Controparte pone quale condizione per superare la propria unilaterale decisione di disapplicazione dei contratti di lavoro di sottoscrivere una intesa ( propedeutica al vero e proprio negoziato contrattuale ) su tre punti:

1) condivisione del contesto;

2) condivisione degli obiettivi del rinnovo contrattuale;

3) condivisione degli strumenti da utilizzare per il conseguimento degli obiettivi.

Non è stato possibile finora registrare positivi passi in avanti né sul merito della piattaforma sindacale né sugli argomenti in merito ai quali già da tempo erano state messa in evidenza le più significative distanze fra le Parti.
La decisione del Comitato esecutivo di FEDERCASSE di procrastinare la disapplicazione dei CIR/CIA , confermando non solo il recesso dai CCNL e la disdetta dei contratti di 2° livello ma, in primo luogo, la disapplicazione dei CONTRATTI COLLETTIVI NAZIONALI DI LAVORO costituisce di fatto una indebita pressione sulle Organizzazioni sindacali e un consapevole condizionamento sulle trattative per il rinnovo contrattuale della Categoria.
FEDERCASSE sbaglia nel ridurre le relazioni industriali e il confronto sul rinnovo dei contratti di lavoro all’obiettivo di abbassare i diritti della Categoria, abbassare il costo del lavoro, sminuire la funzione del Contratto nazionale.
Tanto più FEDERCASSE sbaglia nel sottovalutare la necessità di portare finalmente a conoscenza delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori elementi decisivi quali, ad esempio, gli indirizzi di riforma voluti dai “regolatori” e le linee guida del progetto di autoriforma del Movimento.
E’ in gioco il Credito cooperativo e con esso la condizione dei lavoratori del settore.
Siamo consapevoli di dovere affrontare una trattativa e una vertenza estremamente complesse.
Si tratta di salvaguardare i diritti contrattuali della Categoria e, nel contempo, ciò sarà possibile soltanto se incalzeremo il Movimento di Credito cooperativo su un progetto di autoriforma che veda coinvolte le rappresentanze dei lavoratori.
No alla condivisione di obiettivi a “ scatola chiusa “.
Il Comitato esecutivo di Federcasse del 22 gennaio u.s. ha preso atto della necessità di una autoriforma e ha “ espresso la convinzione che non ci sia più tempo per alibi, distinguo, calcoli, tentennamenti, dietrologie “ .

Bene ma si sia conseguenti.
E’ arrivato il momento che il Movimento di Credito cooperativo:
· sgombri il campo dalla decisione di disapplicare i contratti;
· renda partecipe il sindacato da subito – e in tutte le fasi – del progetto di autoriforma;
· dia prova di volere aprire un confronto senza “alibi, distinguo, calcoli, tentennamenti, dietrologie “ sul rinnovo dei contratti e sull’autoriforma del sistema.
Per dirla con il recentissimo slogan “Non inventiamo storie. Ne abbiamo tante vere da raccontare”, la situazione impone in primis a FEDERCASSE una piena assunzione di responsabilità e il Sindacato non è disponibile a “ bere “ riforme a scatola chiusa.
No alle riforme imposte dall’esterno. No alle autoriforme senza preventiva partecipazione.
Da oggi avanti con la preparazione dello Sciopero nazionale del 2 marzo p.v. delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito Cooperativo .
Venerdì 30 gennaio Sciopero delle lavoratrici e dei lavoratori ABI partecipiamo alle Manifestazioni sindacali a sostegno della vertenza contrattuale ABI.
Roma, 28 gennaio 2015
Il Coordinamento nazionale
Michele CERVONE – Fabrizio PETROLINI

Comunicato

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