Depenalizzazione di quasi tutte le fattispecie, semplificazione degli obblighi di registrazione con la soppressione del Registro dei Professionisti ed alleggerimento del carico sanzionatorio. Questa sembra essere la revisione della normativa di prevenzione del Riciclaggio che ha superato la prima fase al Ministero Economia e Finanze ed è ora in attesa del vaglio del Ministero della Giustizia. Tuttavia appare evidente fin da ora che escono chiari i tratti di profonda manutenzione del Decreto Legislativo 231/07.
Una normativa, quella sull’Antiriciclaggio, che rappresenta una pietra miliare nella lotta al riciclaggio di denaro “sporco”, ma che in questi primi sette anni di vita denuncia alcune contraddizioni. Molti gli adempimenti, talvolta duplicati, molte sanzioni per violazioni solo formali (con connotazioni spesso molto afflittive e perciò con problemi di tenuta rispetto ai nuovi canoni giurisprudenziali europei –rischio di un bis in idem penalistico- con la possibilità, dunque, di produrre moltissime segnalazioni (più di 70.000 nel 2014) non tutte reali rappresentazioni del fenomeno del “lavaggio”.
I principali beneficiari della revisione della Normativa 231 saranno sicuramente le piccole strutture. Come gli Studi Professionali (che rappresentano però solo il 5% delle segnalazioni che pervengono all’Unità di Informazione Finanziaria di Bankitalia), ma anche gli Audit interni di Banche ed Intermediari finanziari avranno alleggerito il carico di procedure ed il rischio di sanzioni.
Dall’insieme delle proposte di modifica , resta per ora ai margini il rafforzamento di una misura sostanziale come la creazione di ostacolo alla vigilanza anche nei confronti dell’UIF in materia di antiriciclaggio. Tecnicamente l’estensione del reato si potrebbe ottenere con una semplice integrazione all’Art.2638 del Codice civile, ma il punto potrebbe tornare di attualità solo dopo il vaglio del Ministero della Giustizia e, soprattutto, dopo che all’Uif venga riconosciuta lo status di Autorità di Vigilanza.
Sempre in materia di sanzioni appare invece acquisito il passaggio dal cumulo materiale delle sanzioni a quello di cumulo giuridico, presente da oltre 30 anni nel Sistema Amministrativo (Legge 689/1981).
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