Dopo le ultime decisione unilaterali del Consiglio, possiamo sicuramente dire che lavorare in AGCOM non è più come una volta: buone soddisfazioni economiche e un preciso status sociale.
I lavoratori, specialmente quelli della sempre più mortificata sede di Napoli, discutono delle loro condizioni di lavoro all’interno degli uffici con una intensità mai verificatasi prima.
Continuare a tenere, con procedimenti di dubbia legalità, nella sede di Roma le tre dipendenti con contratto di specializzazione a tempo determinato, nonostante abbiano partecipato ad un concorso che era espressamente per la sede di Napoli, sta generando un senso di disgusto insopportabile.
Ci piacerebbe conoscere il parere del Presidente su questo argomento specialmente dopo l’ultima interpellanza urgente che denuncia proprio questo stato di cose.
Ci piacerebbe sapere se è stato informato in modo completo dal Segretario Generale.
Ci piacerebbe capire perché non si indigna e perché non reagisce.
L’assenza di Sue risposte non manderà nell’oblio anche questa triste vicenda: noi non ci fermeremo perché la nostra morale di donne e uomini innamorati della legalità e del rispetto delle regole ci impone di continuare a denunciare queste cose davanti alle Istituzioni ed a tutti gli organi preposti.
Anche in assenza di Sue risposte, stia tranquillo Sig. Presidente, ribadiamo con forza che per la sede di Napoli la sentenza di condanna è ancora lontana, perché faremo l’impossibile per contrastare l’ingiustizia che il SUD sta subendo.
Siamo rammaricati di dover constatare l’acuirsi dello scontro, ma non possiamo permettere che il vertice dell’AGCOM , per piccoli interessi di parte, vanifichi il più grosso intervento normativo degli ultimi tempi mirato a rilanciare il MEZZOGIORNO e la città di Napoli.