Ormai da un anno la situazione della Banca Popolare Etruria e Lazio è critica. Nel 2014, dopo una prima ispezione da parte di Banca d’Italia, si è cercato di avviare un percorso di aggregazione, richiesta da Banca d’Italia, che però non si è concretizzata. Parallelamente si è lentamente avviato un processo di rinnovamento del Top Management e di ristrutturazione dei crediti deteriorati. Vera zavorra per l’istituto. L’atteggiamento ondivago della banca ha messo in difficoltà il lavoro di molti colleghi nei confronti della clientela per tutto questo periodo. Infine, il 22 dicembre, è stato comunicata alle organizzazioni sindacali una procedura di riorganizzazione dell’istituto. Sono stati dichiarati ben 410 esuberi su 1.850 circa lavoratori del Gruppo (oltre il 20%), senza dettagli ulteriori relativi ad un qualsivoglia progetto industriale.
Sono stati effettuati due incontri introduttivi, e vi terremo aggiornati sull’andamento della trattativa.