Chiuso il Congresso mondiale delle donne

Chiuso il Congresso mondiale delle donne, ieri sabato 6 dicembre è stato un giorno di riposo ed oggi 7 dicembre è iniziato il Congresso Mondiale di Uniglobal.

Nell’attesa delle delegazioni non ancora arrivate, si aprono discussioni, commenti, s’incontrano persone conosciute nelle riunioni europee o internazionali ed è il momento di capire come le nostre posizioni possono essere sostenute e da chi.

Per noi la più importante novità è che la delegazione dei sindacati italiani aderenti ad Uni si presenta unita, cosa mai accaduta, a sostegno di emendamenti discussi e preparati da tempo.

Si sono registrate per partecipare a vario titolo ai lavori del Congresso circa 2000 persone.

Lo slogan del Congresso é ‘including you”, un messaggio potente di inclusione economica e sociale per le persone.

Questo é il primo congresso di UNI Global che si tiene in Africa e rappresenta la voce di milioni di lavoratori di tutto il mondo. Tutto ciò avviene nel ventesimo anniversario dell’ottenimento della libertà e della democrazia in SudAfrica. Il sindacato africano, che ha contribuito in modo straordinario all’organizzazione, prova a catturare lo spirito della lotta e della gioia che ha portato a questa meta e di fare in modo che ognuno di noi “nato libero” non dimentichi l’importanza dei diritti ottenuti e di coloro che hanno combattuto, a partire da Nelson Mandela.

Prima giornata di lavoro.

Cerimonia d’apertura introdotta da un bel filmato contro le ingiustizie ed in ricordo di Mandela. I filmati, le performance di gruppi teatrali e musicali avranno per tutta la giornata il pensiero e gli atti di Mandela come filo conduttore.

Si esibiscono due gruppi musicali sud africani ed infine apre il Congresso

la rappresentante di Uni Africa e presenta il primo oratore:

Il ministro dello sviluppo economico del Sud Africa, già segretario generale dei tessili Ebrahim Patel.

Ha ricordato i progressi fatti dal Sud Africa dall’inizio della democrazia.

Infrastrutture, istruzione, sanità sono alcuni temi su cui investire per rendere più equa la società. Non nega i problemi e ritiene che occorra maggiore partecipazione nelle scelte. Il diritto alla protesta va garantito. Il Governo Sudafricano sta dalla parte dei lavoratori e l’accordo con walmart soggetto al rispetto dei diritti dei lavoratori e agli acquisti dalle aziende locali ne è la testimonianza.

Un mondo senza sindacato sarebbe un mondo senza diritti. Bisogna però cambiare per rispondere alla globalizzazione attuale restando fedeli alla ricerca dell’uguaglianza.

Riteniamo sia stato un ottimo intervento, soprattutto avendo il pensiero rivolto ai ministri italiani.

Il secondo intervento è affidato a:

Joe de Bruyn – Presidente Uni global

Anche lui parte dal ricordo di Mandela ad un anno dalla morte.

Passa poi all’analisi della situazione in Africa, rimarcando la sconfitta della Primavera araba, vinta solo in Tunisia.

Racconta della delegazione di Uni Global che si è recata sui luoghi del conflitto Israele/Palestina e riconferma la necessità della convivenza pacifica: due popoli, due stati. Su questo punto verrà avanzata una specifica mozione

Evidenzia come positivo il lavoro svolto nei 4 anni che ci separano dal precedente congresso. In particolare gli accordi realizzati con le multinazionali e quello in Bangladesh a favore dei lavoratori delle fabbriche che hanno appalti dalle multinazionali del tessile, fondati su diritti, sicurezza ed igiene.

Evidenzia infine come i danni della globalizzazione e della crisi stanno portando sempre più lavoro precario, riduzione dei diritti e dei salari ed evasione fiscale dei più ricchi.

Elenca le 10 mozioni congressuali.

Infine conferma le dimissioni x anzianità dalla carica e promuove una compagna Per la sostituzione nella carica.

Filmato su Gandi ed il suo ruolo contro l’aparthaid. Si ricorda inoltre il massacro di sharpville, i passi del movimento per la libertà, la sollevazione degli studenti di soweto del 1976.

Il terzo intervento è il più emozionante e lo svolge Hamed kathrada, presentato come una leggenda e lo è davvero.

85 anni, compagno di lotta con Mandela ed in prigione con lui per 26 anni a Robben Island. Ci racconta di Mandela, di come l’ha conosciuto nel 46, dei tre processi subiti insieme e dell’ultimo che li condannò al carcere di robben island. 13 anni di lavori forzati in cava. Poi 18 anni di cella e dopo 26 anni la liberazione.

Lucidissimo, ha il grande rimpianto per la scomparsa dell’amico Mandela.

Il quarto intervento è di Guy Ryder direttore generale di ILO.

Spiega la Relazione sui salariali dell’ILO che verrà pubblicata a breve.

Salari stagnanti nei paesi sviluppati, produttività che supera la crescita dei salari. In queste condizioni neanche i profitti elevatissimi fanno ripartire la domanda.

Elogia la contrattazione continua di Uni nel settore dei servizi privati.

Chiede lavoro dignitoso x tutti e rispetto ambientale: è di questo equilibrio che si deve interessare il sindacato e sul quale va presa posizione nella conferenza mondiale di Lima sull’ambiente. Non è più pensabile vedere il lavoro in conflitto con la sostenibilità ambientale.

Segue un belo spettacolo sull’unificazione dei sindacati in Sudafrica.

Gli ultimi interventi sono di Bones Skulu Presidente Uni africa

Ndèye Founé Niang vice presidente di uni africa

Ringraziamento x la solidarietà per la libertà del Sudafrica.

Non è vera libertà senza emancipazione economica e sociale Anche in SA aumenta divario tra ricchi e poveri. S’indeboliscono i lavoratori e le loro rappresentanze. Controllo della ricchezza del Paese a vantaggio di Privati e usando i residui sostenitori dell’aparthaid. Si può parlare di neocolonialismo.

Viviamo in un mondo in cui il lavoro non garantisce più la dignità e la sufficienza. Questo mondo ha bisogno della solidarietà del 99% per il 99% con il 99%.

Ma sappiamo, come sindacalisti, che non possiamo vincere solo con le trattative, ma che bisogna scendere in strada e lottare. Un altro mondo non é solo possibile, ma necessario.

Benvenuto da parte di tutte le donne e ragazze africane e un ringraziamento per aver organizzato qui il congresso mondiale e per averlo fatto in una data così significativa per il Sud Africa, che ricorda la figura e la Lotta di Nelson Mandela.

Proprio dall’Africa, uno dei continenti in cui c’è ancora crescita, si comprende l’importanza dell’inclusione economica, che significa equo salario, protezione sociale e contrattazione collettiva. Il sindacato é inaggirabile per la conquista di tutto ciò.

 

Continua la rappresentazione della vita e lotta contro l’aparthaid di

Mandela, con le scene relative alla sua liberazione, a 72 anni, dopo 27

anni di prigionia.

Le immagini di repertorio ci riportano dentro questo momento topico, tra

queste quelle

delle prime elezioni democratiche in Sud Africa che si tennero il 27 aprile

1994, vinte dall’ANC.

 

Gli ultimi spettacoli chiudono la giornata.

 

A cura della delegazione della Fisac al Congresso

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