Il meeting di oggi (che segue un briefing tenutosi ieri pomeriggio) ha lo scopo di preparare l’incontro con il rappresentante della Commissione Eu nel pomeriggio.
Serve per condividere lo stato del lavoro del gruppo “regulation’ e per preparare le domande e gli approfondimenti.
Ci sono un nuovo Parlamento Europeo e una nuova Commissione, che significa lavorare con nuovi responsabili ed una struttura diversa rispetto al passato.
Il meeting del pomeriggio del 26 ha lo scopo di conoscere il nuovo responsabile del settore finanziario, di ricevere informazioni sul contenuto e l’impatto delle iniziative europee e sullo stato del processo decisionale; in particolare:
Chi é coinvolto all’interno e all’esterno della Commisisone
Ostacoli e obbiettivi
Come UNI EU può influenzare il processo.
Michel Budolfsen (Vice Presidente UNI EU) presenta i lavori, che affronteranno 5 punti, ponendo l’accento sul ritardo nel processo regolatorio europeo in materia di finanza, che ha lasciato spazio alla regolazione nazionale, non omogenea.
Rimarca come la nostra grande preoccupazione sia un’ottica di “Consumer protection” che non é, stata, invece, la linea dell’EU fino a questo momento.
La regolamentazione é proliferata, ma ha avuto l’effetto di spostare la responsabilità dalle banche al singolo, lavoratore o cliente.
È necessario affrontare il tema e spingere su EBA, che sembra essere troppo indaffarata su altri fronti.
La spinta deve venire anche da rapporti più sostanziali e sistematici con le associazioni dei consumatori nei diversi paesi..
Junker sostiene di voler mettere in risalto il valore sociale del lavoro: come si intreccia con il mondo della finanza?
1) Long Term Financing
Nel marzo 2014 la Commissione ha adottato misure per stimolare un modo diverso di accedere a forme differenti di finanziamento di lungo periodo, idea che é strettamente legata alla recente proposta di Unione del mercato dei capitali (ne parlo dopo).
In particolare, LTF viene legata alla project finance (finanza di progetto), l’utilizzo migliore di fondi pubblici, il coinvolgimento degli shareholders in modo diverso (rivisitando la direttiva sui diritti degli SHareHolders), il finanziamento delle piccole e medie imprese (SM – Small Medium Enterprise). Questo punto va nella direzione della creazione di un trasparente mercato secondario di liquidità con corporale bond, covered bond e il placement privato. Deve essere facilitato lo scambio di informazioni con il sistema bancario per aiutare le SME ad accedere al mercato del capitale con forme innovative, tipo il il crowdfunding.
UNI finance sostiene in merito che incentivare l’economia reale con progetti di lungo periodo è fondamentale per la stabilità del settore e per una prospettiva di impiego. Questo bisogno, però, comporta la sicurezza che LTF a arrivi dal mercato regolato e non dallo shadow banking.
È necessario investigare meglio quali sono state e continuano ad essere le ragioni per SME di un vuoto nell’accesso alla finanza.
É necessario promuovere dentro le banche tradizionali l’idea di LTF e nei confini del mercato finanziario regolato.
2) Capital Market Union
Junker ha parlato della creazione di CMU quando é diventato presidente della Commissione Europea. Dovrebbe coprire i 28 paesi membri ed é stato descritto come la nuova frontiera del singolo mercato europeo ed é in linea con quanto detto su LTF: sviluppare e facilitare il reperimento di fondi nello SME in Europa. Questo é dovuto al fatto che con la crisi e la regolamentazione europea che ne é seguita per le banche é diventato difficile prestare per il lungo periodo. Però non é ben chiaro cosa dovrà trattare esattamente il CMU.
Jhonatan Hill (commissario in carica per i servizi finanziari) ha puntato sull’adozione di LTF per infrastrutture e affari, alla cartolarizzazione di alto livello e nuove forme di Bond.
Uni F teme ancora il rischio dello shadow banking. La situazione attuale é dovuta a come le banche sono arrivate alla crisi. Oggi esiste una regolamentazione migliore e devono essere la parte fondamentale nel finanziamento dell’economia reale, insieme ad un mercato finanziario correttamente regolato.
Il rischio sta nel l’evidenza dei numeri: all’inizio della crisi il LTF era per 80% sul sistema bancario, oggi sulla finanza (questa é un’osservazione di un partecipante, quindi non so quale sia la fonte).
3) cartolarizzazione di alto livello
Dopo il 2007 la cartolarizzazione é stata ritenuta responsabile della crisi finanziaria. In modo particolare, la struttura complessa e non trasparente dei subprime ha coinvolto la finanza.
Da ciò deriva una regolamentazione più stringente con Basilea, richiedendo una definizione di trasparenza e peso del rischio maggiore.
EBA ha recentemente definito che la cartolarizzazione in Europa ha avuto effetti meno devastanti che in USA e ha sottolineato il bisogno di rivitalizzare il mercato delle cartolarizzazioni anche ai fini di LTF.
Il 10 ottobre la Commissione EU ha emesso atti su “Solvency, II Directive and the Capital requirements Regulation CRR” che promuove la cartolarizzazione di alto livello attraverso standard definiti. É molto tecnica e nella riunione viene solo nominata.
UNI Fi sostiene l’idea di rendere il sistema più resiliente attraverso la definizione di standard per la cartolarizzazione. Ciò che si sottolinea, però, é che l’azione politica necessaria sta non tanto sulle caratteristiche dei prodotti, ma sul sistema di distribuzione.
È necessario definire il livello di trasparenza valutando alcune questioni:
.Sono cartolarizzazioni di altre cartolarizzazioni o sono prestiti diretti?
.Vengono fatti con un contatto face-to’-face o con marketing di prodotti finanziari a distanza?
.Viene evitato il conflitto di interessi?
.Il personale che è in contatto con il cliente viene adeguatamente formato e accompagnato?
UNI pensa che la relazione con il cliente e di qualità sia la chiave per aggiungere valore a quanto propone la Commissione Eu, per definire un credito di qualità e non solo una vendita per aumentare i ricavi. Esiste, inoltre, un diritto del l’investitore potenziale a sapere dove sta mettendo i propri soldi.
È necessario, poi, essere sicuri che non si persegue un obbiettivo di guadagno di breve periodo, ma un’ambizione di stabilità del settore nel lungo.
4) Non Financial Reporting & Basel consultation governance
Sta per essere adottata una direttiva sul l’obbligo di informazioni non finanziarie per alcune compagnie e gruppi. Applicherà alle compagnie con più di 500 lavoratori l’obbligo esistente per le SME.
UNI Fi saluta con piacere la direttiva e crede che il Reporting delle informazioni non finanziarie può essere valutato dagli azionisti come dai consumatori, lavoratori e shareholders più in generale.
Però, si ritiene problematico che tali informazioni “possono” riguardare le poetiche rivolte alle pari opportunità, alle condizioni di lavoro, al dialogo sociale…..
Nel senso che nella disposizione viene utilizzat il verbo “May”, cioè una possibilità non obbligatoria. Si ritiene che queste informazioni siano sensibili per la valutazione di una impresa.
5) Proporzionalità nella regolamentazione dei servizi finanziari
Questo punto é stato affrontato in modo sommario, per mancanza di tempo.
Approfondirò in seguito, leggendo la documentazione prodotta sul sito di UNI.
Il resoconto di questo secondo incontro risulterà poco accurato a causa della logistica: una sala molto grande, senza l’amplificazione del microfono ha reso complicato l’ascolto di alcune parti. Mi è stato detto che verrà distribuito un resoconto della riunione a cura di UNI.
Alle 13,15 ci spostiamo nella sede della commissione ed incontriamo Almorè Rubin De Cervin, che, a dispetto del nome, é l’italianissimo responsabile della Commissione Sostenibilità Finanziaria e Vice presidente di….
Ci racconta come é stato diviso il dipartimento: tre dipartimenti (Il suo, dialogo sociale e sviluppo digitale) con un’organizzazione più centralizzata per dare una struttura più veloce.
Michel presenta Uni e sottolinea come sia importante avere chiaro chi nella commissione é responsabile delle decisioni, definendo gli ambiti e il livello di autonomia.
Michel ricorda che Junker ha sostenuto che la Commissione rappresenta ed é l’insieme delle persone in Europa. Come si traduce in termini di maggiore trasparenza?
Ci viene detto come le lettere di Missione siano tutte pubbliche per ogni settore e che la Commissione é uno degli enti più trasparenti data la possibilità di accedere ad una grande quantità di atti.
Rubin de Cervin ci da un’idea generale delle politiche in termini di stabilità finanziaria, e, su domanda, prova a darne una definizione sottolineando la difficoltà della cosa per la vastità e la fluidità del sistema finanziario, basato su una visione di libertà del singolo mercato nella competizione
La stabilità finanziaria non si può definire con numeri ed indici dei vecchi canoni, ma con un approccio di analisi sistemico.
La necessità di riforme strutturali trova difficoltà nella discussione molto complicata nel parlamento EU. Bisognerà inoltre valutare cosa produrranno i molti cambiamenti di persone nel Comitato Economico.
Apprezza la domanda su quali benchmark si utilizzano nel sistema, perché questo tema può cambiare i termini delle definizione di stabilità finanziaria: a quali parametri ci riferiamo, indica anche quali priorità.
Iniziano poi domande mirate sui temi discussi nella Commisisone UNI Fi, di cui vi ho riportato la sintesi.
Viene presentato il progetto di cartolarizzazione di alta qualità da parte di Cedric Jacquat, un componente dello staff di Rubin de Cervin.
Sostanzialmente, riferisce quanto già presentato da uni nella mattinata come sintesi dell’idea di cartolarizzazione di alta qualità della commissione. Sottolinea che la proposta non va nella direzione di replicare il sistema americano, poiché abbiamo punti di partenza troppo differenti sia nella regolamentazione, che nella struttura delle imprese.
L’idea é rendere le cartolarizzazioni di alta qualità un sistema semplice e trasparente per supportare l’economia reale. Possono essere uno strumento ponte tra sistema bancario e finanza e per avviare la CMU.
Le difficoltà principali vengono intercettate da parte degli acquirenti potenziali nella scarsa fiducia verso lo strumento dopo la crisi subprime e nella incertezza delle regole. Mentre sul lato dell’offerta, le difficoltà arrivano dalla possibilità di reperire risorse più economicamente in altro modo o dall’andamento di variabili macroeconomiche come i redditi, gli effetti del progressivo deleveraging, p.es.
Michael riporta per UNI le perplessità e le richieste emerse nella nostra riunione.