Direttivo Nazionale, il punto su Jobs Act e tutti i comparti della categoria – @cgilnazionale

Il CDN FISAC/CGIL riunito in Roma il 18 e 19 novembre 2014, nel respingere il disegno del Governo e del mondo imprenditoriale di continuare la destrutturazione dei diritti fondamentali del lavoro, delle Lavoratrici e dei Lavoratori, sostiene la decisione del CDN CGIL che vede oggi la proclamazione dello sciopero generale del 12 dicembre ( CGIL-UIL ) La necessità della mobilitazione parte dalle richieste venute dalle straordinarie e partecipatissime piazze del 25 ottobre e dell’8 novembre (che ha visto una significativa risposta di quadri e Lavoratrici e Lavoratori di Banca d’Italia, del comparto delle Authority e di riscossione tributi). In particolare, il CDN FISAC/CGIL, nel rilanciare l’invito a tutte le altre O.O.S.S. di aderire ad una mobilitazione generale unitaria, ritiene come indispensabile punto di partenza lo sciopero del 12 dicembre che, con una forte autonomia dal quadro politico, si oppone all’impianto culturale e sociale del Jobs Act e della Legge di Stabilità. Per il CDN FISAC/CGIL è decisiva, perciò, la piena riuscita dello sciopero, da costruire anche con iniziative e attivi territoriali ed assemblee di Lavoratrici e Lavoratori.
E’ necessario capovolgere la logica del governo tesa a garantire la massima libertà delle imprese e chiedere l’estensione dei diritti; al governo va chiarito che il Paese ha necessità non di meno diritti, ma di investimenti e di una politica industriale utile ad uscire dalla crisi. Per questo il CDN FISAC/CGIL ritiene fondamentale allargare ulteriormente il consenso già costruito attorno alla CGIL, per costruire una forte alleanza sociale che porti a modificare gli orientamenti del Governo.
Il CDN FISAC/CGIL, quindi, impegna tutta l’organizzazione ad un lavoro straordinario e continuo per una massiccia adesione e partecipazione allo sciopero del 12 dicembre prossimo ed alle iniziative territoriali che già sono in atto.

Anche l’ABI, nell’ambito del confronto sul rinnovo del CCNL del Credito, persegue l’obiettivo di destrutturazione dei diritti e degli assetti contrattuali e salariali. Il CDN FISAC/CGIL condivide la posizione espressa dalla Segreteria Nazionale di netto contrasto alle posizioni espresse da ABI nel corso degli ultimi incontri e respinge con forza le pregiudiziali di ABI per la prosecuzione del negoziato:

  • il superamento degli elementi di incremento automatico del salario (automatismi, scatti di anzianità e calcolo del TFR) e delle indennità modali;
  • il depotenziamento dell’impianto del CCNL con contestuale previsione di una contrattazione di II livello e di prossimità, più debole e derogatoria;
  • la profonda revisione in peius dell’Area Contrattuale. Pretese che scaricano i limiti e le evidenti criticità del settore su Lavoratrici e Lavoratori, senza alcuna assunzione di responsabilità da parte dei banchieri e dell’onerosissimo top management.

Il Sindacato unitariamente ha chiesto ad ABI un cambio radicale, da verificare nel prossimo incontro del 25 novembre; ove ABI non modificasse il proprio atteggiamento, il CDN FISAC/CGIL ritiene indifferibile la mobilitazione della categoria, a difesa dei diritti delle Lavoratrici e dei Lavoratori.
Per questo, al permanere delle posizioni di ABI, il CDN FISAC/CGIL dà mandato alla Segreteria Nazionale:

  • di riaffermare i contenuti della Piattaforma come punto di ripresa del negoziato;
  • di ribadire l’impraticabilità di ogni percorso negoziale, al permanere delle pregiudiziali espresse da ABI;
  • di dichiarare la mobilitazione della categoria e mettere in atto tutte le iniziative utili a battere le posizioni dell’associazione bancaria, dal blocco dei negoziati nelle Aziende e nei Gruppi, a manifestazioni allo Sciopero Generale, avviando un percorso di assemblee in ogni posto di lavoro, al fine di informare le Lavoratrici ed i Lavoratori, di coinvolgerli ed ottenerne il convinto mandato, necessario al buon esito della vertenza. La mobilitazione dovrà essere supportata da iniziative, in forma anche nuova, che rappresentino al Paese le reali responsabilità del management e dei banchieri rispetto allo stato di crisi del settore.
  • di realizzare, così come finora è avvenuto, dalla costruzione della Piattaforma alla posizione manifestata unitariamente al tavolo del negoziato, l’opportuna unitarietà d’azione con le altre OO.SS. di categoria, all’interno della quale meglio definire le forme della mobilitazione che si dovranno mettere in atto.

Nel caso in cui si dovessero realizzare scenari diversi da quello su esposto, il CDN FISAC/CGIL si riconvocherà con urgenza per decidere le azioni conseguenti.

Anche per quel che avviene in FEDERCASSE, nell’ambito del confronto in atto per il rinnovo del CCNL delle BCC/CRA, il CDN FISAC/CGIL giudica grave, anche alla luce di quanto costruito negli ultimi mesi, la decisione unilaterale di controparte di fissare al 1° febbraio 2015 il termine per la disapplicazione dei CCNL di Categoria. Il CDN FISAC/CGIL ritiene non condivisibile e respinge l’impostazione di FEDERCASSE, secondo la quale i limiti ed i ritardi strutturali del sistema delle BCC/CRA dipendono dai contratti di lavoro, facendone ricadere le conseguenze, in questo modo, sulle Lavoratrici e sui Lavoratori del settore. Tale situazione impone la massima attenzione, non solo del Coordinamento e della Segreteria Nazionale, ma di tutto il quadro dirigente della FISAC/CGIL.

Inoltre, per ciò che attiene al comparto assicurativo, il CDN FISAC/CGIL esprime grande preoccupazione per le vicende in svolgimento in ANIA e ritiene molto grave la decisione di UNIPOLSAI di uscire dall’Associazione. Non si tratta solo di questioni interne ad ANIA ma è di tutta evidenza che la decisione di UNIPOLSAI significa, nella sostanza e al di là di ogni legittima intenzione, mettere in discussione il CCNL ed il suo valore generale per tutte le Lavoratrici ed i Lavoratori del settore.
UNIPOLSAI rappresenta una fetta consistente del comparto e la sua fuoriuscita avrà conseguenze sul contratto nazionale di lavoro. Per questo, il CDN FISAC/CGIL ritiene opportuna e necessaria, dopo le dovute prese di posizione unitarie, una fase di maggiore e più incisiva mobilitazione, che ricomponga il quadro delle relazioni industriali nel comparto ed eviti balcanizzazioni e contagi nell’intera categoria.

Infine, il CDN FISAC/CGIL ritiene gravissima e provocatoria la firma del CCNL Appalto da parte dello SNA con sindacati minoritari e di comodo, tra l’altro alla vigilia di un’importante Accordo di rinnovo del CCNL tra ANAPA/UNAPASS e FIBA/CISL, FISAC/CGIL, FNA e UILCA, le sole OO.SS. rappresentative delle Lavoratrici e dei Lavoratori del settore che rendono questo rinnovo l’unico ad avere rilevanza giuridica; per questa ragione il CDN FISAC/CGIL dà mandato alla Segreteria Nazionale di sottoscrivere tale Accordo.
Il CDN FISAC/CGIL ritiene inaccettabile che le controparti si scelgano interlocutori di comodo e di nessuna rilevanza, per realizzare intese a loro uso e consumo; su tale questione, che va oltre lo specifico del comparto, valuta necessario mettere in campo iniziative ad ogni livello, sia legali che di coinvolgimento del Ministro del Lavoro, per dichiarare l’illegittimità di quell’Accordo al fine di scongiurare comportamenti illeciti e lesivi degli interessi di Lavoratrici e Lavoratori.
Per ciò che riguarda il Settore Riscossioni, le Authority e Banca d’Italia occorre che prosegua la battaglia avviata dalle Confederazioni per lo sblocco delle dinamiche economiche e contrattuali per Banca d’Italia nei prossimi giorni il confronto sugli assetti della rete arriverà ad una fase conclusiva; si conferma in tale ambito l’importanza del mantenimento di una presenza capillare sul territorio al servizio della cittadinanza ed a presidio della legalità

Alla luce di ciò che attraversa l’intera categoria da noi rappresentata, il CDN FISAC/CGIL propone di costruire in maniera unitaria delle iniziative che uniscano le lotte delle Lavoratrici e dei Lavoratori del settore Assicurativo, delle Authority, dell’Appalto Assicurativo, degli Esattoriali, di Banca d’Italia, di FEDERCASSE e di ABI; tali iniziative, che sono comunque anche alla base delle motivazioni più ampie della vertenza confederale, dovranno essere accompagnate da un’opportuna campagna di informazione rivolta non solo all’utenza ma all’opinione pubblica ed ai cittadini.

Ordine del giorno del Direttivo Nazionale del 18-19 Novembre 2014

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