Instanbul: Progetto Europeo

Il meeting inizia con i saluti della SG del Sindacato Bancari Turco, che ci racconta di come è avvenuta la grande vittoria per il ripristino del diritto di sciopero per i lavoratori turchi, proibito dal 1980.
Mario Ongaro introduce i temi del meeting conclusivo del progetto, che si propone un confronto vero sui temi della produttività e della competitività, questioni sulle quali è necessario trovare un dialogo comune, pur nel rispetto dei ruoli specifici delle varie parti sociali. Percorso, quello proposto, condiviso anche dalla Commissione Europea.
Mario riassume il percorso del progetto, proposto e gestito dalla Fisac e iniziato a Barcellona un anno fa con la somministrazione di un questionario: progetto che ha l’ambizione di creare un documento sindacale europeo, attraverso la sintesi finale che verrà proposta domani, sarà distribuita ai paesi partecipanti per eventuali modifiche e che, poi, diventerà la base di un lavoro complessivo di alleanze anche istituzionali più vasto.
Fortunato Ierardo sintetizza il lavoro emerso dall’analisi dei questionari (i risultati analitici del questionario erano stati presentati al meeting di giugno a Roma).
Il quadro emerso denota un sistema di relazioni industriali piuttosto critico e a macchia di leopardo. Comune a tutti è l’idea che la risposta delle banche alla crisi reputazionale non è stata praticamente mai all’altezza delle aspettative e che c’è un divario forte tra gli impegni pubblici delle aziende e del loro managment e le azioni concrete in termini di sostenibilità.
Inoltre, altro tratto comune è il tentativo delle banche di ridurre le risorse desinate alla contrattazione collettiva per spostarle verso il fronte dell’incentivazione del singolo, fuori dalla contrattazione.
La varietà di relazioni sindacali e della contrattazione conseguente è evidente, invece, nell’ambito della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro.
In tutti i paesi si riscontra la presenza di una contrattazione sindacale almeno minima. Ma, in generale emerge il bisogno di uno sviluppo delle relazioni sindacali; di un maggiore ruolo del sindacato; di una maggiore presenza dello stesso nei vari paesi, per maggiori tutele per il lavoro e per un modello di credito rivolto alle esigenze delle persone e dell’economia reale.
Nicola Cicala introduce i temi della sintesi che verrà proposta domani lanciando l’idea di una definizione possibile e condivisa della produttività nel settore del credito, rimandando al giorno seguente l’approfondimento.
Il dibattito che nasce dalla presentazione dei lavori è subito interessante e fitto: emerge una tendenza in tutti i paesi verso un tentativo di restringimento degli spazi di contrattazione collettiva e un bisogno di proposte da parte sindacale, in modo da contrapporre un progetto effettivo alla posizione del sistema creditizio europeo.
La perdita di fiducia nel sistema creditizio, comune a tutti i paesi, necessita di investimenti e idee. La concorrenza dei competitors tecnologici e ai margini del mercato viene affrontata dalle banche in modo scomposto e non con una pianificazione di medio periodo. Le aziende operano il proprio risanamento e si pongono dentro le difficoltà del periodo solo nell’ottica del taglio dei costi, delle pressioni indiscriminate alla vendita, senza investire nel “relationship banking” e nella qualità della relazione con i clienti, base di una reale fidelizzazione del cliente stesso. Per affrontare tutto ciò, c’è bisogno di personale con qualifiche e competenze e quindi di formazione e di stabilità. La speculazione va sostituita con il sostegno all’investment banking.
Si sottolinea anche la necessità di combattere outsourcing ed esternalizzazioni come strumenti di dumping sociale e salariale. Così come si denuncia l’aumento delle malattie da stress lavoro correlato.
Uniifinance è assolutamente favorevole a spingere per una regolamentazione comune contro la speculazione e le pressioni commerciali, così come definito in uno dei punti cardini del lavoro sul Dialogo Sociale, il cosiddetto “Sales&Advice”.
Emergono anche le criticità del rapporto complessivo tra sindacati nazionali, ruolo dei CAE e presenza e rappresentanza di UniFinance, le cui strategie politiche dovrebbero avere un maggior peso nella contrattazione a livelli nazionali e aziendali. Quindi, una condivisione tra i componenti, una spinta politica verso le istituzioni europee e un peso dei risultati ottenuti per il rafforzamento dell’attività nazionali e aziendali.
In generale, si sente la necessità che l’attività sindacale internazionale diventi sempre più patrimonio del sindacalismo nazionale.
Un passaggio importante sta nella sindacalizzazione dei CAE e nel rapporto con le organizzazioni nazionali: il tema suscita un dibattito lungo ed interessante, che andrà ulteriormente approfondito.
Una risposta possibile a questi temi sta nella progettazione del “Dialogo Sociale”, che ci viene presentata da Edgardo Iozia e Marcio Monzane (rispettivamente Presidente di UniEuropa e di UniFinance).
Il dialogo sociale indica le procedure di concertazione in cui sono implicate le parti sociali al fine di difendere gli interessi dei loro membri. Partecipano le organizzazioni delle parti sociali che si impegnano in discussioni, consultazioni, negoziati e azioni comuni condotti a livello europeo, a complemento delle azioni condotte a livello nazionale. La proposta di Uni è quella di costruire insieme un patto sociale (Social Compact) per una finanza sostenibile, capace di dare forza ad un sistema economico e sociale equo, in modo condiviso e collaborativo. Oggi c’è un forte bisogno, però, di recuperare un approccio più rivendicativo per spingere un sistema bancario poco collaborativo verso posizioni sociali concrete e non solo di facciata, anche attraverso il rafforzamento e l’apertura verso alleanze inedite.
L’interesse è elevato, la discussione vasta e accesa, viene brillantemente moderata da Fortunato Ierardo. Mario Ongaro conclude la giornata rinviando ai lavori di domani risposte ed ulteriori approfondimenti.

Relazione dei lavori della giornata del 18 novembre 2014 del progetto patrocinato dalla Commissione Europea dal titolo: PER UN APPROCCIO SINDACALE A PRODUTTIVITÀ, COMPETITIVITÀ E SOSTENIBILITÀ SOCIALE NEL SISTEMA CREDITIZIO IN EUROPA
La conferenza inizia alle ore 9,00 con l’introduzione di Mario Ongaro sullo stato dei lavori del progetto e sull’agenda della giornata. Presenta il dott. Thau (pres. EBF) che inizia il suo intervento ringraziando l’organizzazione e la platea dei partecipanti per gli spunti di riflessione ed i contenuti espressi dalla discussione degli argomenti trattati. Ritiene necessario fare delle osservazioni in merito alla analisi degli eventi della storia recente – come ad esempio le polemiche scaturite dal salvataggio di diverse banche che comunque sono stati funzionali alla tenuta dell’economia reale e dell’occupazione nel settore creditizio – che hanno fortemente influenzato l’attuale situazione sociale in ambito finanziario europeo e gettano le basi sulle quali operare nell’immediato futuro. Sottolinea che il compito delle parti sociali e quello di ricercare l’equilibrio tra interessi e bene comune al fine di poter coniugare gli interessi economici dei datori di lavoro con le necessità dei lavoratori. Sull’argomento CAE la sua esperienza è positiva anche se relativa prevalentemente ai CAE dei grandi gruppi la cui esperienza andrebbe estesa. Ritiene i CAE un buon palcoscenico per il dialogo sociale tra le parti a livello settoriale, purché si eviti di sconfinare in campo politico e tenendo conto delle differenze esistenti tra i diversi paesi europei.
Thau afferma, inoltre, che è necessario analizzare gli effetti generati dalla corposa regolamentazione oggi vigente. Infine, evidenzia quanto ritenga fondamentale il dialogo sociale che si sta sviluppando a livello europeo nel mondo finanziario.
Dopo breve dibattito (registrato nella sua interezza tra gli atti dell’iniziativa) segue l’intervento sulla RSI di Maurizio Testa il quale aggiorna il lavoro fin qui svolto da Anni Raffaini partendo dalla definizione del concetto di RSI espresso dalla UE e aggiornandolo con la specificità bancaria e con l’attività svolta nell’ambito del progetto in discussione.
Segue l’intervento di Nicola Cicala che introduce alla presentazione della bozza del documento. Interviene, poi, Fortunato Ierardo che espone la prima proposta che rientra negli assi 1/2/3 sul tema della formazione sindacale. Riprende poi la parola Nicola Cicala sul tema della diffusione della contrattazione collettiva sovranazionale da declinarsi a livello europeo e tramite i CAE e affinché sia superata la consultazione in favore della contrattazione e della maggiore esigibilità. Segue l’intervento propositivo sulla produttività di Ierardo, Cicala e Romano: introducendo il tema e declinandolo sulla base della matrice che caratterizza la proposta. La volontà è coniugare l’interesse di tutti i soggetti coinvolti in un ottica di sostenibilità effettuando una contrattazione ex ante e quindi programmata. L’obiettivo è portare quella quota di salario oggi erogata unilateralmente dalle banche nell’alveo del salario contrattato tra le parti. La matrice è lo strumento attraverso cui si portano a sintesi l’interesso legittimo dei lavoratori, dei datori di lavoro e dei paesi in cui l’attività creditizia è svolta. Viene data spiegazione tecnica del funzionamento della matrice e di come calcolare la produttività a partire dai dati che fornisce il bilancio d’esercizio di una banca e di come coniugare a livello prospettico tali dati con gli elementi propri della sostenibilità sociale, economica ed organizzativa.
A seguire le conclusioni per conto della seg. nazionale di Fabio Alfieri che ritiene la giornata non conclusiva del percorso iniziato ma parte di un progetto in itinere. non ha come obiettiva fare la sintesi piuttosto portare il contributo della seg. nazionale della Fisac Cgil sui temi trattati in questi due giorni.
E’ altresì specificato da Mario Ongaro che il documento finale sarà licenziato entro il 12 Dicembre p.v. e che entro quella data sarà dato modo di fare ulteriori aggiustamenti e correzioni da parte dei partecipanti al progetto.

Intervento Marcio Monzane

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