Roma, 14 novembre – La Fisac Cgil è contro l’accordo siglato tra lo Sna e le sigle sindacali Fesica Confsal e Fisals Confasal relativo al Contratto nazionale appalto assicurativo perché ritiene i contenuti totalmente inadeguati rispetto alle esigenze della categoria e lontani dagli scorsi contratti; in sostanza siamo in presenza di un notevole passo indietro rispetto alla storia contrattuale della categoria che deve essere contrastato con ogni mezzo.
Il Sindacato nazionale agenti di assicurazione ha infatti sottoscritto un accordo, definito appunto da quest’ultimo ‘contratto nazionale’, con Fesica Confsal (Federazione sindacati industria commercio e artigianato) e Fisals Confasal (Federazione Italiana Sindacati Assistenza Lavoratori Stranieri), relativo al Ccnl appalto, ovvero il contratto che regola il rapporto di lavoro dei lavoratori delle agenzie di assicurazione in gestione libera. In una nota, la Segretario Nazionale della categoria dei lavoratori delle assicurazioni e del credito della Cgil, Fulvia Busettini, afferma: “Fesica e Fisals sono organizzazioni per nulla rappresentative e che, tra le altre cose, non si sono mai occupate dei problemi del settore. Per questo coinvolgeremo il Ministero del Lavoro, per diffidarlo dal riconoscere questo accordo e compieremo tutti i passi necessari, legali e di mobilitazione, per impedire che vada a buon fine il tentativo di Sna di confezionarsi un contratto su misura con l’utilizzo di sindacati compiacenti”.
Nei prossimi giorni, fa sapere Busettini, verrà siglato il rinnovo del Contratto nazionale Appalto da parte di Fiba Cisl, Fisac Cgil, Fna ed Uilca con le associazioni datoriali Anapa ed Unapass. “Questo rinnovo – sostiene la Segretaria Nazionale della Fisac Cgil – è l’unico che può avere rilevanza giuridica perché raggiunto con organizzazioni sindacali che sono le sole rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Ma il problema è più ampio – conclude Busettini – e riguarda, in generale, le relazioni industriali e la rappresentatività. Non è accettabile che le controparti si scelgano interlocutori di comodo e di nessuna rilevanza per realizzare intese a loro uso e consumo; metteremo in campo iniziative ad ogni livello per scongiurare comportamenti che riteniamo illeciti e lesivi degli interessi dei lavoratori”.
Il Sindacato nazionale agenti di assicurazione ha infatti sottoscritto un accordo, definito appunto da quest’ultimo ‘contratto nazionale’, con Fesica Confsal (Federazione sindacati industria commercio e artigianato) e Fisals Confasal (Federazione Italiana Sindacati Assistenza Lavoratori Stranieri), relativo al Ccnl appalto, ovvero il contratto che regola il rapporto di lavoro dei lavoratori delle agenzie di assicurazione in gestione libera. In una nota, la Segretario Nazionale della categoria dei lavoratori delle assicurazioni e del credito della Cgil, Fulvia Busettini, afferma: “Fesica e Fisals sono organizzazioni per nulla rappresentative e che, tra le altre cose, non si sono mai occupate dei problemi del settore. Per questo coinvolgeremo il Ministero del Lavoro, per diffidarlo dal riconoscere questo accordo e compieremo tutti i passi necessari, legali e di mobilitazione, per impedire che vada a buon fine il tentativo di Sna di confezionarsi un contratto su misura con l’utilizzo di sindacati compiacenti”.
Nei prossimi giorni, fa sapere Busettini, verrà siglato il rinnovo del Contratto nazionale Appalto da parte di Fiba Cisl, Fisac Cgil, Fna ed Uilca con le associazioni datoriali Anapa ed Unapass. “Questo rinnovo – sostiene la Segretaria Nazionale della Fisac Cgil – è l’unico che può avere rilevanza giuridica perché raggiunto con organizzazioni sindacali che sono le sole rappresentative delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Ma il problema è più ampio – conclude Busettini – e riguarda, in generale, le relazioni industriali e la rappresentatività. Non è accettabile che le controparti si scelgano interlocutori di comodo e di nessuna rilevanza per realizzare intese a loro uso e consumo; metteremo in campo iniziative ad ogni livello per scongiurare comportamenti che riteniamo illeciti e lesivi degli interessi dei lavoratori”.
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