Per contenere i costi di installazione sono in arrivo delle novità. E’ allo studio, infatti, la possibilità di ricorrere al credito d’imposta riducendo nel contempo i casi di inadempienza introducendo delle sanzioni.
Questo è quanto emerge da una risposta fornita dalla Commissione Finanza della Camera ad un quesito posto in merito all’abbattimento dei costi nell’uso del Bancomat ed alla gratuità per alcune transazioni, quali ad esempio rifornimento di carburante, utilizzo presso i tabaccai e serviti forniti per conto dello Stato (pagamento dei bolli).
La norma che ha introdotto per esercenti, artigiani e professionisti l’obbligo di accettare pagamenti con carte di debito (Bancomat) per importi superiori a trenta euro è il Dl 179/2012 (art.5). Il decreto interministeriale 21 gennaio 2014 ha poi fissato come termine il 30 giugno di quest’anno. L’obbiettivo è quello di ridurre l’uso del contante –utilizzato nel nostro Paese per l’80% delle transazioni contro il 60% della media Ue- aumentando la tracciabilità dei pagamenti, creando così economie di scala tra fornitori di moneta elettronica per ridurre il costo dei servizi.
Il Pos, attualmente,
ha un costo fisso di installazione ed un costo variabile legato alla singola transazione. Il primo cambia a secondo del tipo di tecnologia utilizzato ed i servizi resi: esistono in commercio sia terminali innovativi che utilizzano internet od una rete mobili sia più tradizionali che si appoggiano a reti interbancarie. I costi delle commissioni sono legate al numero di transazioni, al loro ammontare ed al tipo di circuito utilizzato. Secondo un’ indagine di Federconsumatori i costi variabili sono pari al 2,5-3,5% sull’importo, a cui si aggiunge una commissione fissa per ogni singola transazione che si aggira tra i 30 ed i 50 centesimi. Sul costo delle commissioni bancarie si è aperto un dibattito anche a livello europeo, dove sembra sia esclusa l’ipotesi di azzerarle, studiando però il sistema per ridurle prevedendo magari in tetto che attualmente è fissato allo 0,2% per le carte di debito.
Sul Pos obbligatorio il Ministero per l’Economia e Finanza ha istituito dal primo luglio un tavolo di confronto con Bankitalia, i rappresentanti dei circuiti di moneta elettronica, Abi e le Associazioni di Commercianti, Artigiani e Professionisti. Tavolo che non solo consente di condividere con i soggetti interessati i risultati raggiunti ma che è anche l’occasione per valutare la possibilità di introdurre sanzioni od interdizioni in caso di inadempienza. La cui mancanza è stata interpretata come un tacito permesso, a non adempiere all’obbligo. In merito all’abbattimento dei costi fissi mediante defiscalizzazione il Mef dichiara che è allo studio un’ipotesi di proposta normativa agevolativa che potrebbe essere strutturata attraverso il meccanismo del credito d’imposta con una valutazione subordinata al reperimento di idonei mezzi di copertura finanziaria.