Un summit interministeriale ha chiuso giovedì la partita sull’auto-riciclaggio, aprendo ora la strada alla legge sul rientro dei capitali.
La nuova specie di reato prevedrà due livelli di pena entrambi più bassi di quelli previsti per il riciclaggio. L’auto-riciclatore di proventi illeciti rischierà una condanna tra i due e gli otto anni ed una multa compresa tra 5mila e 25mila euro (invece dei 14 previsti per il riciclatore “professionista”), pena che scende però tra 1 e 4 anni se il reato originario/presupposto è punito con sanzione edittale inferiore a 5 anni di carcere (per esempio i reati dichiarativi fiscali e l’abuso d’ufficio, non però le frodi fiscali che scontano una pena più pesante).
Questo è l’esito dell’incontro Interministeriale, raggiunto sul mantenimento della parola “impiego” tra i comportamenti che daranno origine all’auto-riciclaggio nel testo del nuovo articolo 648-ter. Il tema, ravvisato dai tecnici, era quello di tenere fuori dalla norma l’auto-reimpiego, cioè l’utilizzazione od il godimento personale delle somme illecite, che rappresentano un mero post-factum del reato originario e come tale non punibile per il divieto del ne bis in idem, cioè della doppia condanna sul medesimo fatto-reato. Questo obiettivo è stato raggiunto nel comma 3 dell’articolo, con una previsione specifica sull’auto-reimpiego: pertanto si è ritenuto che “l’impiego del comma 1 è da considerare un comportamento strutturalmente diverso, non equivoco e che non dovrebbe creare problemi interpretativi in sede di applicazione processuale.
Per il resto, il nuovo 648-ter riprende la formulazione elaborata in estate dalla Commissione Finanza della Camera, prevedendo un aumento di pena se l’auto-riciclaggio è commesso nell’esercizio di un’attività professionale, mentre il comportamento leale e collaborativo dell’indagato comporterà una diminuzione fino alla metà della sanzione penale. Inoltre, il denaro ed i beni proventi dall’auto-riciclaggio ricadranno nelle ipotesi di confisca, anche per equivalente.
Chiuso il capitolo auto-riciclaggio, la proposta di legge sulla voluntary disclosure è ormai conclusa. Il passaggio alla Camera –calendarizzato per venerdì 10 e martedì 14 ottobre è da considerarsi fondamentale vista la concomitanza con la Legge di Bilancio.
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