Bnl: ma questa è una corretta gestione delle risorse umane?

E’ trascorso poco tempo dal nostro comunicato nel quale denunciavamo l’atteggiamento dicotomico della Banca che, da un lato emana circolari, procedure, impartisce formazione mirata (Mifid,Ivass), stigmatizza le pressioni improprie, organizza controlli di prossimità sempre più stringenti, reprime comportamenti non conformi e dall’altro suggerisce ed incentiva un’operatività totalmente disallineata ai principi della compliance e delle previsioni normative, esponendo i lavoratori e le lavoratrici (e quindi se stessa!!!!!) ad evidenti rischi operativi scaricando, in caso di problemi, tutta la responsabilità sull’anello più debole della catena, ovvero, chi materialmente esegue l’operazione.
Pressioni, sollecitazioni e addirittura mail che danno il via alla grande corsa (“E Vai !!!” – questo il testo di una mail inviata a tutti i gestori, Dag e Dga di un’Area alle ore 08.32) del luglio scorso e tutto ciò accade puntualmente, da tempo, ad ogni collocamento di prodotti finanziari.
A nulla sono valse le rassicurazioni ricevute a fronte dei nostri continui interventi a tutti i livelli gerarchici, a conferma della “politica dei due forni” che oggi governa la nostra Azienda, vanificando sensibilizzazione che il sindacato mette in atto nei confronti dei colleghi sempre più disorientati e vessati (per non dire minacciati) dal capo di turno.
E’ intollerabile continuare ad inserire elementi artificiosi di competizione e di pseudo concorrenzialità velenosa e deleteria tra singoli lavoratori, tra agenzia, hub, aree e territori che invece, dovrebbero coralmente remare tutti nella stessa direzione e contribuire altrettanto coralmente a centrare gli stessi obiettivi.
Altrettanto intollerabile è che i colleghi vengano messi in diretta concorrenza con i promotori finanziari monomandatari esterni che operano inspiegabilmente all’interno delle nostre Agenzie ai quali si consente di ricevere pubblico, nei locali della Banca e al di fuori dagli orari di lavoro in spregio alle norme di sicurezza, senza alcuna comunicazione ed in contrasto con le norme aziendali in tema di presenza nei locali della Banca al di fuori degli orari di lavoro.
A questo proposito non possiamo esimerci dal segnalare che tali comportamenti potrebbero esporre l’Azienda ad ulteriori ed ancora più gravi rischi operativi, non essendo per niente chiaro se tali soggetti operano con collocamento di prodotti in sede (visto che operano tranquillamente all’interno dei locali della banca) ovvero se invece valgono le regole della offerta di prodotti finanziari fuori sede
Eppure a settembre dello scorso anno, nel corso di un incontro ad hoc richiesto attraverso una lettera circostanziata che denunciava comportamenti operativi che vanno ben oltre le norme interne e dei regulator in tema di collocamento di prodotti finanziari, il dr. Tarantola, responsabile del mercato retail, ci aveva dato le più ampie e formali rassicurazioni circa tali comportamenti, riconducendo il tutto ad iniziative di singoli quadri aziendali locali dettate da interpretazioni del ruolo non in linea con le istruzioni impartite.
E’ giunto il momento di avviare un confronto serrato ed approfondito sullo stato organizzativo dell’Azienda, sul funzionamento delle catene di comando, sulla qualità delle tecnologie e delle procedure impiegate e sulla necessità di individuare e perseguire obiettivi di medio lungo termine che conducano a risultati magari non immediati ma consolidati e duraturi.
E’ giunto il momento di smettere di inseguire esuberi fantasma che servono solo ad arricchire consulenti e società esterne e a giustificarne la loro presenza non certo disinteressata e che magari, fra qualche anno, proporranno soluzioni inverse a quelle attualmente prospettate utili solo a garantire esclusivamente il loro fatturato e la loro sopravvivenza.
Il sindacato aziendale è impegnato in una forte e rigorosa azione unitaria di analisi tesa a comprendere sino in fondo la strategia aziendale che si è dimostrata incerta ed ondivaga.
Le note vicende internazionali che hanno vista fortemente coinvolta la casa madre, che hanno portato alle annunciate dimissioni del Presidente di Bnpp, il forte ridimensionamento operativo e di posizionamento sul mercato italiano, i continui tentativi di pseudo riduzione di costi che poi si trasformano spesso in cospicue perdite di ricavi non ci lasciano affatto tranquilli circa il futuro.
Come sempre nella storia delle relazioni industriali in BNL il sindacato rivendica con forza di esercitare il ruolo di pungolo non per un presuntuoso desiderio di cogestione ma nella consapevolezza che sia necessario tener conto del punto di vista di tutti gli attori in campo e trovare risposte complesse a problemi complessi.
La storia aziendale degli ultimi decenni ha visto il sindacato attore di primo piano e sempre pronto ad assumere anche decisioni difficili espressione di grande responsabilità. Questo ruolo lo rivendichiamo e vogliamo continuare a batterci per garantire condizioni di lavoro accettabili e stabilità e progresso economico.
Roma 29/09/2014
Segreterie di Coordinamento Nazionale
DIRCREDITO FABI FIBA-CISL FISAC-CGIL SINFUB UILCA
Banca Nazionale del Lavoro

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