Di seguito l’ordine del giorno approvato all’unanimità nell’assemblea degli iscritti FISAC/CGIL/AGCOM del 24 /09/2014 ( presenti il 73% degli iscritti alla FISAC/CGIL/AGCOM).
Dal primo settembre 2014 sono stati ridotti del 50% i permessi sindacali (art. 7 legge di conversione del decreto legge 90/2014).
Il sindacato si è immediatamente adeguato, anche se tale disposizione ha messo in grandissima difficoltà lo svolgimento delle attività quotidiane di presidio dei diritti dei lavoratori.
Nessuno ha fatto alcuna opera di pressione per far cambiare quanto stabilito, qualche giorno fa, dal Governo e dalle aule parlamentari.
Anche l’AGCOM ha il dovere di procedere immediatamente, per logica e per rispetto delle Istituzioni, all’ottemperanza dell’art. 22 della citata legge, con lo stesso tempismo e senza tentare alcuna “manovra oscura” per eludere quanto disposto dal Governo e dal Parlamento Italiano.
Peraltro, la Legge in esame ha solo confermato quanto già deciso nel 1998: incardinare l’AGCOM a Napoli quale iniziativa di rilancio di tutto il Mezzogiorno.
La storia dei 16 anni di AGCOM è stata scritta più volte, pertanto non commetteremo l’errore di ripeterci; quello che è inequivocabile è che dopo tanti anni è arrivato il momento, anche in ottemperanza alla suddetta legge, di avviare la rinascita del Sud partendo ancora una volta dall’AGCOM.
Assegnare nella sede di Napoli i nuovissimi assunti, che hanno usufruito dello scorrimento delle graduatorie relative alle ultime selezioni e revocare tutti i “trasferimenti provvisori” precedentemente disposti dalla sede di Napoli a quella di Roma è il primo passo da compiere in tale direzione.
La seconda iniziativa immediata da intraprendere è il ritorno immediato nella sede di Napoli di tutto il personale (dirigenti e contrattisti) che al momento della nomina sono stati assegnati nella sede di Napoli e che attualmente, in modo ingiustificato, prestano servizio lavorando presso la sede di Roma.
Non è più sopportabile, che si partecipi a selezioni per la sede di Napoli sapendo che, dopo pochissimo tempo, dispositivi di dubbia legalità “procurino” trasferimenti presso la sede Roma che, di sovente, corrisponde con la sede più confacente alle faccende dell’interessato di turno, generando, di conseguenza, negli ambiente di lavoro un’aria di sfiducia e un disgusto verso meccanismi organizzativi, ripetuti ed abusati, finalizzati ad accontentare esigenze particolaristiche e corporative.
La CGIL, sebbene tirata per la giacca da più parti simultaneamente, non cambia idea ogni momento alla ricerca di un possibile consenso.
LA CGIL, insieme ai lavoratori, cerca sempre di assumere quelle posizioni che rappresentano la cosa giusta da fare, anche se esse possono scontentare i potenti di turno.
La battaglia sul precariato era un nostro dovere, e l’abbiamo portata avanti con tutte le forze ed in tutte le sedi.
Non è un nostro dovere proporre l’assegnazione degli ex precari nella sede di Roma, generando, di conseguenza un grave danni ad altri lavoratori.
Chi pretende questo dalla CGIL (iscritto e non iscritto) ha fatto una valutazione errata, perché la CGIL non ha mai fatto proselitismo sulla base di rivendicazioni calibrate sull’interesse del singolo mettendo in secondo piano l’interesse collettivo.
Pertanto, chi ha lasciato questa organizzazione perché dopo aver superato il precariato non è riuscito ad avere da questa O.S. assicurazioni sul posto di lavoro sotto casa, ha fatto bene!!!
La CGIL è un sindacato forte e leale, capace di assolvere le funzioni importanti e decisive, ma che non svenderà mai il proprio ruolo e sicuramente non è al servizio di piccoli interessi di bottega che possono sfociare in un egoismo ingiustificato.
Insomma l’azione di risanamento dell’AGCOM deve partire.
Certo si tratta solo di un primo intervento che ci mette in una condizione di maggiore serenità e può essere decisivo per una successiva fase di confronto finalizzata a ridare “un’anima” alla sede Napoletana dell’AGCOM.
Da subito nella sede di Napoli si deve:
1. Incardinare:
· Direzione dei servizi postali;
· Polo delle telecomunicazioni;
· Diritti digitali compreso il diritto d’autore;
2. Rafforzare:
· La ex Direzione Studi e il Servizio Comunicazione Politica nonché la Direzione Tutela consumatori;
3. Implementare:
· Il l Servizio Ispettivo e gli uffici che operano nella regolamentazione dei mercati; il Servizio Giuridico.
4. Riedificare:
· Il Servizio Giuridico
Una cosa è certa, non ci siamo defilati, mettendo in atto una strategia di attesa e sperando in tempi migliori.
Se non si ottempera e/o si trova qualche artificio che produce un ennesimo cambio di rotta, alla faccia del SUD e dei suoi problemi, non ci saranno tempi migliori.
La risposta che il Consiglio dell’AGCOM deve dare non è SE può ottemperare alla suddetta legge, ma QUANDO intende ottemperare alla suddetta legge, perché questa volta la situazione non consente tentennamenti!!!!!!!!!
Siamo alla prova finale, non sono ammessi fallimenti, perché l’AGCOM, ma anche tutta la politica di rilancio del Mezzogiorno e la politica di questo Governo si aspettano riscontri.
Il Governo, in questo momento non potrà non vigilare sul rispetto di una Legge voluta fortemente, e che sicuramente non potrà cambiare (per esigenze e pressioni corporative), il giorno dopo.
Infine, ci sia consentito, basta con gli insensati e puerili atteggiamenti posti in essere, anche recentemente dall’AGCOM, (vedi la recente cancellazione dal sito istituzionale della parte in cui si leggeva “L’Autorità è articolata su due sedi: una principale a Napoli e una secondaria, operativa, a Roma” ) che negano l’evidenza, ed in modo capzioso paventano ulteriori e fantomatiche indennità di trasferimento ed ipotetiche spese vertiginose che nella realtà ed in “verità” sono vicina allo zero (se non inferiore ad esso) se si applica correttamente la legge.
Infine, non sarà certamente questa O.S. a proporre soluzioni squilibrate ed illegittime rispetto a coloro che hanno acquisito diritti e che sono ampiamente tutelati dalla citata legge.
RSA FISAC CGIL AGCOM