Care iscritte/i,
appartenendo noi, lavoratori di Santander Consumer Bank Italia, ad uno dei maggiori gruppi internazionali non solo a livello europeo ma mondiale, ho ritenuto opportuno predisporre questa relazione tratta quasi integralmente da una presentazione cartacea di slides, che Fisac CGIL ha consegnato a tutti i delegati sindacali partecipanti all’ VIII Congresso Nazionale di Rimini tenutosi ad aprile u.s..
Le slides, da cui ho tratto le informazioni che di seguito vi riporto sono state curate dal Dipartimento Internazionale ISRF LAB della Fisac CGIL dai colleghi Nicola Cicala e Mario Ongaro e riguardano uno studio intitolato Banche, Bancari e il Sindacato nei principali paesi europei (Francia, Spagna, Germania, Regno Unito).
La relazione riguarda infatti :
➢ la Francia, con le sue 35 ore settimanali, con i salari dei bancari mediamente più alti degli altri Paesi, ma anche qui nonostante una legislazione molto sviluppata a favore dei lavoratori abbiamo esuberi, delocalizzazioni, esternalizzazioni, ecc.;
➢ la Germania dove troviamo ben 7 CCNL con scadenze diverse a seconda della materia che trattano, su come si muovono le relazioni industriali nel paese della cogestione su come si riesca tuttavia anche lì a delocalizzare, esternalizzare, dichiarare esuberi, ecc.;
➢ la Spagna, paese natio del nostro Gruppo, qui abbiamo l’applicazione di orari di lavoro diversi a seconda dei periodi dell’anno oppure vediamo come oggi sono presenti solo più una sessantina di istituti di credito, destinati molto probabilmente a ridursi ulteriormente. Ovviamente anche qui è trattato il tema delle relazioni sindacali, della contrattazione collettiva, ecc.;
➢ Regno Unito, leggendo questo capitolo capirete la differenza di cultura tra i paesi anglo sassoni e quelli latini. A mio avviso, qui, si comprende perché dobbiamo difendere in tutti i modi possibili l’esistenza del nostro CCNL, gli inglesi infatti non lo hanno di fatto più da circa 35 anni e questo significa…..vi lascio leggere e riflettere.
Nonostante le differenze che sicuramente noterete da Nazione a Nazione, è chiarissimo come il nostro settore sia, da oltre un decennio, sotto attacco dalla parte datoriale non solo in Italia, ma, anche negli altri Paesi (eccetto il Regno Unito che come detto non ha più un CCNL) e su come la crisi dal 2008 ad oggi stia giocando un ruolo determinante, sia per la riduzione del personale che per le esternalizzazioni, primo tra tutti il Regno Unito.
Nella pagina successiva trovate alcuni specchietti riepilogativi generali, successivamente si entrerà ad esaminare ciascun paese.