A seguito dell’emanazione della circolare aziendale del 4 luglio scorso, riportante variazioni sulla travel policy, la nostra organizzazione ha chiesto urgenti chiarimenti in merito.
Il sindacato ha sostenuto che le modifiche in oggetto non possono in alcun caso avere effetto retroattivo, come erroneamente riportato sulla comunicazione, ma anzi necessiterebbero di un congruo preavviso.
Il sindacato ha sostenuto inoltre che l’utilizzo del taxi nei comuni di Verona, Milano e Roma, venga comunque riconosciuto se tale spesa si rendesse necessaria in base alle circostanze, ovvero tenuto conto delle esigenze di carattere temporale, della fascia oraria, della sicurezza personale, nonché dell’utilizzo congiunto di più lavoratori.
Se assoluta e non derogabile, una tale disposizione, associata alla recente riduzione del numero e della capienza delle navette a Verona, rientrerebbe infatti solo in una pura logica di riduzione di costi ricercata “ad ogni costo”, senza tener conto né delle esigenze dei colleghi né della produttività aziendale.
L’Azienda ha ammesso un’impostazione della comunicazione troppo “assolutista” e confermato quindi che valgono in ogni caso le eccezioni sopra richiamate e presenti nel testo originario della travel policy, purché adeguatamente giustificate.
Invitiamo i colleghi a segnalarci eventuali ingiustificati dinieghi di rimborso delle suddette spese.
Milano, Roma, Verona 26 agosto 2014
FISAC-CGIL GRUPPO CATTOLICA
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