A seguito della prossima entrata in vigore di una nuova procedura di accesso tramite tornello alle sedi della Compagnia, i colleghi di Milano e Verona sono stati chiamati in questi giorni a fornire la propria immagine da inserire su nuovi badge di riconoscimento da utilizzarsi sia per il superamento delle barriere di ingresso sia per i nuovi timbratori posizionati oltre.
In base agli approfondimenti svolti dalla nostra organizzazione, è emerso come la tecnologia utilizzata(RFID) sia potenzialmente in grado di tracciare la posizione del lavoratore (o meglio del suo badge) anche all’interno dei locali di lavoro e non solo in corrispondenza dell’ingresso e dell’uscita dalla sede.
Nelle norme operative sull’uso del badge, anticipate alle organizzazioni sindacali, si legge peraltro “ciascun dipendente deve conservarlo con cura e portarlo sempre con sé.”
L’azienda non ha voluto tuttavia formalizzare l’impegno a installare il tornello come esclusivo punto di rilevazione.
Inoltre, nonostante l’introduzione di queste nuove misure sia stato motivato in larga parte dalla necessità di un miglior governo del rischio connesso alla gestione delle emergenze, l’azienda non ha voluto discutere delle problematiche di sicurezza delle sedi.
Il delegato aziendale, nonché incaricato alla sicurezza, ha dichiarato di non averne competenza e di non sapere se l’ingresso di via Calatafimi in cui sono già stati installati i tornelli sia anche uscita di emergenza…
Invitiamo le altre OOSS a sospendere la loro firma e ad incontrarci per esaminare insieme le informazioni disponibili e per definire unitariamente le domande e le richieste da porre all’azienda a garanzia dei limiti di monitoraggio dei colleghi che non vanno assolutamente superati.
Milano, Roma, Verona, 4 aprile 2014
FISAC CGIL GRUPPO CATTOLICA
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