(ANSA) – ROMA, 24 LUG – “Non facciamoci ingannare dall’avanzamento delle donne italiane nella politica e nelle posizioni apicali. Un governo paritario di ministre e ministri e’ stato oggettivamente un cambiamento straordinario, ma rischia di apparire demagogico, se non seguono politiche e atti concreti per le donne, se si depotenziano le misure esistenti che le riguardano e non si esercita la delega alle politiche di Pari opportunita’, attualmente in capo al Presidente del Consiglio”.
Cosi’ la responsabile nazionale delle politiche di genere della Cgil, Loredana Taddei, tra le promotrici del rapporto “ombra” sull’attuazione della Piattaforma d’azione di Pechino per gli anni 2009-14. La condizione femminile, sostiene Taddei in una nota, e’ “ancora troppo debole ed e’ in continuo, preoccupante peggioramento”. “Oggi – dice – ci muoviamo su un doppio binario: da una parte abbiamo un numero di donne ai vertici della politica e delle aziende mai registrato prima, dall’altra l’occupazione femminile e’ tra le piu’ basse d’Europa, mentre soltanto 43 donne su 100 mantengono il lavoro dopo la maternita’. A maggio inoltre l’Istat ha segnalato il record della disoccupazione per le donne, che sfiora oramai il 14%”.
Perche’ si possa parlare veramente di svolta, aggiunge “per realizzare un processo di parita’ vero, e’ necessaria un’accelerazione: non basta avere un governo per meta’ al femminile, servono politiche mirate per creare lavoro, investimenti, servizi e tutele sociali”. Il semestre europeo, conclude Taddei, “e’ un’importante occasione per promuovere la parita’ di genere, affinche’ ci sia un vero cambiamento nei confronti della vita lavorativa e sociale delle donne. L’Italia non cresce perche’ non cambia”. (ANSA)