Esprimiamo profondo sconcerto riguardo la repentina decisione dell’azienda di ridurre l’orario di apertura al pubblico di un considerevole numero di filiali in tutti i territori, perché non funziona in un’ottica di breve e medio termine e di rilancio della Banca e della sua immagine.
L’improvviso provvedimento non si dimostra in linea con quanto più volte auspicato a tutti i livelli interni ed esterni, riguardo l’assoluta necessità che la Banca rimanga un presidio del territorio in tutte le sue espressioni e che continui a garantire quei servizi che i lavoratori hanno sempre offerto alla clientela, dalle Famiglie alle Pmi e alle pubbliche amministrazioni.
La mancanza di precise disposizioni operative e comportamentali, genera ulteriore incertezza su come conciliare riduzioni di apertura al pubblico con necessità di proseguire in una decisiva (ed esortata a tutti i livelli) azione commerciale e di rilancio della nostra Azienda.
Ancora una volta la responsabilità ultima ricade sui lavoratori ed in questo caso particolare sul titolare, costretto ad esercizi di equilibrismo per aprire in orario, conciliare lo sportello con la presenza di colleghi con orari posticipati, rinunciare alla pausa pranzo, rinunciare alle proprie ferie, mancate sostituzioni maternità, lunghe malattie ed esodi e contemporaneamente evitare rischi connessi all’antiriciclaggio, anatocismo, mifid etc.. etc.. etc..
E’ incomprensibile come non siano state valutate soluzione alternative, anche temporanee (qualche assunzione a tempo determinato di colleghi già formati), che certamente avrebbero dato altra immagine e servizio ai nostri clienti e forse aiutato a perseguire quegli obiettivi commerciali che ora sembrano diventare sempre più miraggi irraggiungibili;
Se il problema dichiarato dalla Azienda è il contenimento dei costi diventano ancora più incomprensibili scelte riguardanti il trasferimento di personale che vanno in direzione contraria ai criteri del risparmio e dell’efficienza; senza dimenticare la pervicace insistenza con la quale l’Azienda vuole considerare ferie i pomeriggi dichiarati di sciopero, rinunciando a risorse economiche che volontariamente i Lavoratori hanno dato e che batterebbero ogni 1.000 colleghi ben 15 assunzioni stagionali e con ciò dare reale sostegno alla rete e vero servizio alla Clientela.
Ricordiamo all’azienda che il contratto nazionale all’art. 23 prevede informativa preventiva alle organizzazioni sindacali in tema di orari di lavoro ed all’apertura di una procedura di confronto per la ricerca di soluzioni condivise.
Sin da ora siamo disponibili ad incontrare l’azienda per la ricerca di soluzioni alternative che non inficino il grande lavoro svolto ed il sacrificio sostenuto dai lavoratori per la Banca e i suoi Clienti e che vadano a sostegno del raggiungimento di quegli obiettivi commerciali che allo stato hanno la caratteristica di mero miraggio.
Gli Obiettivi e l’oggetto della sfida sono sempre gli stessi: rilanciare la nostra Banca, rapporto sano e di servizio ai Territori e alla Clientela, tutelare la nostra occupazione presente e futura.
A questa missione, a oggi, hanno risposto solo i Lavoratori.
Fisac Cgil Banca Marche
ps: Le OO.SS.LL. Banca Marche incontreranno il Presidente Spacca mer 9 luglio alle ore 12.30 presso sala Serrini – VI° di Palazzo Raffaello.