Bcc: quel che Federcasse non dice

By: Lauren Wolfe – All Rights Reserved

Dopo una lunga, tortuosa e serrata trattativa con Federcasse, ieri pomeriggio si sono interrotte le trattative tra le scriventi Organizzazioni sindacali e controparte.

Sui tre temi oggetto del confronto, vale a dire, il regolamento del Fondo nazionale del Credito Cooperativo per la promozione della buona e stabile occupazione e per il sostegno dei livelli occupazionali e della mobilità; gli assetti contrattuali e le nuove relazioni sindacali a livello di gruppo bancario oltre alla definizione delle agibilità sindacali del settore, nonostante i significativi passi in avanti fatti registrare dalla discussione tra le parti, nella fase finale dei due giorni di negoziato Federcasse ha deliberatamente imboccato la strada della chiusura “a riccio” nascondendosi dietro rituali e formalismi di altri tempi.

Federcasse, anche in presenza di una difficile e quanto mai complessa definizione sui singoli punti in discussione, non avrebbe comunque garantito la condivisa proroga della rescissione unilaterale del contratto comunicata al sindacato il 26 novembre scorso.

L’eventuale esito positivo della trattativa sarebbe stato comunque subordinato con “legittima suspicione” ad una valutazione e approvazione successiva, per niente scontata, rinviata al prossimo Esecutivo nazionale di Federcasse.

Questo grave atteggiamento, interpretato da una delegazione datoriale lontana dai valori che fondano il settore del Credito Cooperativo da oltre 130 anni di storia, rischia di portare al di fuori del suo solco storico il Movimento Cooperativo nel suo insieme, importando logiche imprenditoriali che prefigurano la dignità e il ruolo dei propri “Collaboratori” del Credito Cooperativo come semplici numeri, meri componenti di costo e soprattutto come ostacolo anziché fattore vincente per le sorti della vita sociale e dello sviluppo di ogni singola Società e Banca di Credito Cooperativo.

Le OO.SS. sono e rimangono fermamente convinte e consapevoli che i tempi impongono decisioni responsabili e determinanti per le sorti e per la tenuta del settore del Credito Cooperativo e svilupperanno quindi tutte le iniziative necessarie per portare tale riflessione direttamente all’attenzione di tutte le amministrazioni delle Banche di Credito Cooperativo, di tutte le Federazioni locali, al Gruppo bancario e a tutte le Società del sistema.

Quello che Federcasse non dice apertamente è se abbia deciso o meno di rimanere con i piedi ben piantati sul terreno della cooperazione, di nutrirsi ancora di quei valori di solidarietà e sussidiarietà a cui ha sempre dichiarato di ispirarsi o, piuttosto, pensi di seguire con il pensiero e i comportamenti logiche di puro mercatismo e di impronta “genetica” estranea, perdendo per sempre la sua “anima identitaria”.

Le OO.SS. non solo non auspicano tale processo di metamorfosi ma cercheranno con tutte le loro forze, energie e le alleanze possibili, di contrastare e fermare tale processo.

Proprio per questo il sostegno di tutte le lavoratrici e i lavoratori del settore, anche attraverso le assemblee indette per illustrare le nuove linee programmatiche per il rinnovo del Contratto nazionale di lavoro che si svolgeranno sino a fine luglio, rappresenterà un momento determinante per la riapertura e la prosecuzione di un dialogo con controparte quanto mai necessario e di un confronto fortemente basato sul rispetto e sulla dignità del “capitale umano”.

Con ogni probabilità si aprirà ora una fase differente, che ci costringerà a prendere atto dell’assenza di ogni condizione, anche minimale, per affrontare costruttivamente il rinnovo del CCNL e gli altri temi all’ordine del giorno a partire dalle criticità strutturali ben analizzate dal sindacato nel proprio “documento di sistema”.

Non si capisce a chi giovi far salare il banco, ma esiste con evidenza un interesse in tal senso che si giustifica esclusivamente nella volontà di spostare l’attenzione dai tanti e seri problemi emergenti.

La stagione della responsabilità e dell’equità non può essere rinviata.

LE SEGRETERIE NAZIONALI

Quel che Federcasse non dice

Roma, 02 luglio 2014

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