Unicredit: Vecera, un accordo di equilibrio ed equità

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(AGI) – Roma, 28 giu. – “Soddisfazione per i risultati raggiunti all’insegna dell’equilibrio e dell’equita’” , cosi’ come e’ importante sottolineare la fondamentale importanza dell’unita’”  delle organizzazioni”  sindacali nella loro determinazione”. E’ quanto si legge in una nota della segretaria nazionale della Fisac Cgil, Costanza Vecera, sull’intesa raggiunta in nottata tra sindacati e Unicredit. “Nella notte scorsa si e’ conclusa la trattativa tra sindacati e Unicredit sulle ricadute del piano industriale 2018 – si legge nella nota – l’accordo prevede che, a fronte dell’uscita incentivata di 2.400 lavoratori, l’azienda si impegna a stabilizzare 670 apprendisti e ad assumere altri 800 giovani entro il 2015”. L’accordo, secondo la categoria dei lavoratori del credito della Cgil, “prevede anche l’erogazione di un premio straordinario per tutti i lavoratori e la ripresa del confronto sulla contrattazione di secondo livello e welfare. ”  Centrato cosi’ l’obiettivo prioritario – conclude la nota – di estendere i benefici dei contratti integrativi a tutti i neo assunti che ne erano privi”. (AGI)

(ANSA) – ROMA, 28 GIU – Soddisfazione da parte della Fisac Cgil per l’accordo raggiunto tra Unicredit e i sindacati per la prima tornata di esuberi del piano industriale 2014-2018. La segreteria nazionale della Fisac Cgil, Costanza Vecera, esprime ”soddisfazione per i risultati raggiunti all’insegna dell’equilibrio e dell’equita’, cosi’ come e’ importante sottolineare la fondamentale importanza dell’unita’ delle organizzazioni sindacali nella loro determinazione”, recita una nota del sindacato.(ANSA).

da Corriere della Sera – Unicredit chiude l’accordo con i sindacati per l’uscita volontaria attraverso pensionamenti e prepensionamenti di oltre cinquemila dipendenti, di cui 2.400 entro il 2014, e allo stesso tempo avvia 800 nuove assunzioni e la stabilizzazione di 670 precari.
Altri 2.700 lavoratori lasceranno il gruppo nel 2015. È questo il risultato delle trattativa conclusa ieri notte tra l’istituto guidato da Federico Ghizzoni e i sindacati Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Uilca,
Dircredito, Sinfub, Ugl Credito. Si tratta di un risultato importante per il mondo bancario, colpito da
una falcidie di esuberi per il cambio strutturale del business (oltre che per la crisi). I sindacati sono anche soddisfatti perché è stata confermata la contrattazione di secondo livello e il premio aziendale, due elementi che l’Abi vorrebbe eliminare dal nuovo contratto collettivo nazionale (il confronto sul quale riprende domani). Nell’accordo con il gruppo di piazza Aulenti i sindacati portano a casa un’uscita poco
traumatica dei lavoratori più anziani, quelli che maturano il diritto alla pensione entro il 2018, anche con strumenti ad hoc come il part time orizzontale o verticale.
Dal canto suo Ghizzoni centra l’obiettivo di un taglio nei costi del personale e dell’abbassamento dell’età media dei dipendenti del gruppo. Per questo motivo ieri ha definito l’accordo un «traguardo» che contribuisce a dare «un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese». Unicredit aveva annunciato 8.500 esuberi entro il 2018, dei quali 5.700 in Italia. Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, il principale sindacato di categoria, rileva che «in un momento di grande difficoltà per il Paese e soprattutto per il settore, siamo riusciti a sottoscrivere un accordo decisamente dignitoso, equilibrato e di prospettiva, che guarda anche al futuro».
Soddisfatta anche Fisac, che con Costanza Vecera sottolinea «i risultati raggiunti all’insegna dell’equilibrio e dell’equità» e «l’unità delle organizzazioni sindacali». Per la segretaria nazionale Uilca Mariangela Verga «l’accordo dimostra che si possono tenere insieme esigenze di rilancio aziendale e di riduzione dei costi con misure di sviluppo professionale ed occupazionale»

ANSA – Accordo fatto tra Unicredit e i sindacati per la prima tornata di esuberi del piano industriale piano 2014-2018. Ci saranno 2.400 uscite volontarie incentivate per quanti matureranno il diritto alla pensione, 800 giovani assunti e 670 stabilizzati e un premio aziendale per tutti i lavoratori, malgrado i risultati di bilancio in rosso. Quanto ad altri 2.700 esuberi previsti dalla seconda fase del piano, un’ apposita intesa nella seconda meta’ del 2015 riguardera’ i dipendenti che matureranno i requisiti per il prepensionamento. Gia’ da oggi tuttavia si e’ stabilito che le uscite avverranno col consenso del lavoratore. L’intesa, raggiunta nella notte fra venerdi’ e sabato dopo tre giorni di trattative ininterrotte, viene giudicata dall’amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, un ”traguardo” che contribuisce a dare ”un futuro sostenibile ad un gruppo leader in Italia e in Europa”. Secondo il banchiere l’accordo coi rappresentanti sindacali ”offre un importante contributo alla ripresa economica e occupazionale del Paese. In questo modo la nostra banca puo’ continuare a giocare il ruolo di motore per la crescita”. Per tagliare i costi nel piano strategico varato lo scorso marzo erano stati annunciati 8.500 esuberi in tutto il gruppo entro fine 2018, dei quali 5.700 in Italia, tra banca e controllate.

Un altro tassello del piano, slegato dal contenimento dei costi e pensato piuttosto nell’ottica di far cassa, era la quotazione di Fineco. Ed anche quello e’ andato al suo posto in questi giorni con la conclusione dell’Ipo per debutto in borsa il 2 luglio. Nel commentare l’accordo raggiunto Mauro Morelli, segretario nazionale della Fabi, il principale sindacato di categoria, rileva che “In un momento di grande difficolta’ per il Paese e soprattutto per il settore, credo si sia riusciti con responsabile senso pratico a sottoscrivere un accordo decisamente dignitoso, equilibrato e di prospettiva, che guarda anche al futuro, con la garanzia di nuovi posti di lavoro per i giovani”.

Soddisfazione per i risultati viene espressa pure dalla segretaria azionale della Fisac Cgil, Costanza Vecera, che sottolinea ”i risultati raggiunti all’insegna dell’equilibrio e dell’equita’, cosi’ come e’ importante sottolineare la fondamentale importanza dell’unita’ delle organizzazioni sindacali nella loro determinazione”.

”L’accordo raggiunto – ha poi commentato la segretaria nazionale Uilca Mariangela Verga – dimostra come si possano tenere insieme esigenze di rilancio aziendale e di riduzione dei costi con misure di sviluppo professionale ed occupazionale”. Inoltre – ha aggiunto la rappresentante Uilca – ”il risultato raggiunto valorizza un modello di relazioni sindacali evoluto e partecipativo nonche’ gli strumenti messi a disposizione dalle Parti nel settore come il Fondo di solidarieta’ ed il Fondo per l’occupazione, senza i quali il risultato raggiunto non sarebbe stato possibile”.(ANSA).

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