Rsa A.T. Centro e Sardegna: Progetto credito

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Nel pomeriggio del 23 giugno si è tenuto presso la sede di Roma un incontro per la presentazione del nuovo Progetto Credito, che vedrà alcuni cambiamenti nell’assetto delle strutture di Area che si occupano della gestione delle attività creditizie (Gestione Credito e Qualità, Rischio Anomalo). Erano presenti, oltre alle RSA di tutta l’Area Territoriale, il Direttore Mauro Rizzitiello (Responsabile del Servizio Credit Services), Il Direttore Sostituto Dell’AT Luigi Losurdo e il Direttore Operativo Marco Bianco.
Dopo la sperimentazione svoltasi nell’AT Nord Ovest, il Progetto avrebbe dovuto coinvolgere la nostra Area Territoriale fin dal 16 giugno scorso. L’avvio della sperimentazione nell’AT Centro e Sardegna avverrà invece tra un mese. Le finalità e le linee guida del Progetto, com’era già stato illustrato alle OOSS di coordinamento, sono le seguenti:
Sett. Credito e Qualità → valorizzazione del ruolo del Deliberante Addetto attraverso formazione ad hoc; questa figura professionale diventerà anche il referente del team che, nelle fasi di delibera, dovrà coordinarsi in maniera sinergica con la DTM (e di conseguenza con le Filiali e i Centri di pertinenza) ad esso assegnata. Il numero di DTM per ogni team dipenderà dal volume e dalla qualità/composizione del credito e quindi dovrebbe rispettare le caratteristiche peculiari di ogni realtà territoriale. Inoltre i Colleghi addetti al front end, che finora erano a riporto della DG, saranno a carico dell’A.T.;
Sett. Rischio Anomalo → l’innovazione più rilevante riguarda la creazione di un nuovo team che si occuperà delle ristrutturazioni del credito; viene così definito, secondo l’Azienda, un ruolo che, di fatto, veniva già svolto in alcune A.T.. Questo non comporterà per i gestori l’assegnazione di alcun portafoglio, che rimarrà quindi in carico alle Filiali e ai Centri.

Un punto centrale del Progetto sarà quindi la presa in carico da parte dei team dedicati al Rischio Anomalo, anche in termini di gestione operativa, delle pratiche incagliate delle Filiali e dei Centri PMI. Inoltre il Progetto prevede un raccordo maggiore con le DTM ed una loro maggiore responsabilizzazione, anche in fase di definizione e monitoraggio degli obiettivi.
Dal punto di vista degli organici il Progetto non prevede alcun impatto, così come sono escluse ricadute sulla mobilità dei lavoratori coinvolti.
Le RSA Fisac CGIL dell’Area Territoriale presenti all’incontro hanno sottolineato alcune criticità oggettive con cui il Progetto dovrà misurarsi:
– L’impatto che avrà il prossimo esodo sugli organici dell’Azienda in generale e sul settore Legale, Credito e Qualità in particolare, dal momento che l’Azienda ha utilizzato spesso tale settore come anticamera per i lavoratori in attesa di andare in pensione o in esodo;
– La difficoltà di provare a valorizzare un settore che a parole viene definito strategico ma che negli ultimi anni è stato scarsamente considerato dalle funzioni apicali dell’Azienda e dell’Area, come dimostra il fatto che fino a tempi anche recenti la gestione del Personale ha utilizzato il settore Credito e Qualità per collocare lavoratori, spesso Titolari di Filiale, che l’Azienda ha preferito allontanare dal proprio ruolo in virtù di presunte carenze dal punto di vista commerciale.
Per quanto riguarda l’impatto delle uscite previste dal Piano Industriale, l’Azienda ha ammesso che i numeri del Progetto tengono conto degli Organici attuali, e non di quelli a tendere, dal momento che ad oggi la tempistica e la quantità precisa di colleghi interessati dall’esodo non è ancora certa (sic!).
Gli stessi rappresentanti aziendali presenti all’incontro hanno condiviso la nostra valutazione sulle difficoltà che abbiamo evidenziato, assicurando però che oggi “il vento sul settore del Credito è cambiato” e che oggi questo viene davvero riconosciuto come un settore strategico. Nel corso dell’incontro è stata quindi ammessa da parte della Banca la scarsa considerazione avuta nei confronti di questo settore e la mancanza di valorizzazione da parte aziendale dei lavoratori che vi sono stati trasferiti finora, confermando una miopia che più volte abbiamo riscontrato. La formazione e la definizione di percorsi professionali specifici per gli addetti e i deliberanti del settore Credito sono state presentate come la risposta possibile per motivare i lavoratori rispetto agli obiettivi, pur nelle difficoltà già dette e che l’Azienda ha condiviso.
Come Fisac CGIL riteniamo che in passato (ma anche nel presente) la Banca abbia assolutamente mortificato le competenze e le professionalità di tantissimi lavoratori validi, senza peraltro preoccuparsi minimamente di come garantire un passaggio di competenze tra i colleghi prossimi all’esodo e quelli che rimarranno in servizio. Inoltre le pressioni commerciali che da sempre denunciamo hanno portato ad un’involuzione tale nella mentalità della Direzione, per cui oggi molto spesso in una Filiale il tempo dedicato alla qualità e al recupero del credito viene considerato di scarsissimo valore aggiunto, tanto che spesso le PEF si fanno nei ritagli di tempo e comunque dopo aver ultimato “fondamentali” campagne commerciali che ovviamente vanno completate nella prima settimana del loro lancio.
D’altra parte, se è vero ciò che ha affermato l’Azienda, ovvero che il costo del credito ha superato il costo del personale, forse ha più senso ricercare l’efficienza attraverso politiche aziendali più attente nei confronti del credito, piuttosto che insistere su politiche di tagli al personale che si rivelano controproducenti.
Prendiamo atto che l’Azienda, almeno nelle parole di chi ci ha illustrato il Progetto, sembrerebbe essersi accorta che qualcosa non va, oltre che nelle procedure anche nella mentalità delle strutture di Direzione. Forse qualcuno avrà trovato una calcolatrice e avrà fatto il conto di quante polizze è necessario sottoscrivere per compensare una sofferenza di 100.000 euro. La cosa non può che farci piacere e, per quanto ci riguarda, continueremo a denunciare il disallineamento che spesso si registra tra gli annunci dell’Azienda e i fatti che ne conseguono.

Roma, 26.06.2014

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