Ma se questi sono i deboli, chi sono i forti? I LAVORATORI DELLA SEDE DI NAPOLI E I CITTADINI DEL MERIDIONE.
Questi i veri deboli, cioè quelli danneggiati dalla storia e che in presenza di un tentativo di risarcimento e di rilancio (Istituire la sede dell’AGCOM a Napoli) devono stare zitti e subire scelte particolaristiche che vanno, peraltro, nella direzione opposta a quelle dettate dalla politica. E’ DAVVERO INCREDIBILE!
La verità è che ogni volta che tocchi interessi “romani” è prontissima a scattare la molla della chiusura corporativa che se ne frega di Napoli e del Meridione.
Lo sappiamo, non è impresa facile far capire a tutti l’importanza della priorità dei problemi di una macroregione che rappresenta più di un terzo del Paese, molte volte ci fermiamo a dichiarazioni di principio che portano a niente. Ma non si risolve nulla nascondendo la cenere sotto il tappeto.
Con una AGCOM romanocentrica il Mezzogiorno ha perso uno dei nuclei fondamentali su cui si doveva basare lo sviluppo .
La lenta ed inesorabile migrazione delle competenze/funzioni e del personale dalla sede di Napoli a quella di Roma, ha contribuito in modo pesante al processo di desertificazione di un’area importantissima del Paese.
Questo fenomeno non può essere bloccato con un semplice cambio di sede ( potremmo anche essere d’accordo su una diversa sede napoletana, dopo una opportuna informazione e successiva consultazione), ma con una politica forte di sviluppo che prevede una rivitalizzazione della sede di Napoli dell’AGCOM con fatti concreti che cominciano dall’alto: riportare le competenze nella sede di Napoli in linea con il DPCM del 2007.
Cerchiamo, quindi, di discutere serenamente e seriamente per cambiare le cose, tenendo nella giusta considerazione la sede principale di Napoli, i desideri di tutti i lavoratori ed isolando comportamenti corporativi.
Noi siamo pronti a fare la nostra parte. Abbiamo la capacità e la forza per valutare le cose con responsabilità ma solo se veniamo informati e consultati secondo i protocolli dell’attività sindacale.
Non esprimiamo giudizi su dicerie, che poi diventano notizie semi ufficiali che balzano da una stanza ad un’altra, generando una drammatica confusione che giova solo a chi ha un progetto oscuro da imporre, senza confrontarsi con le parti sociali e quindi con i lavoratori.
RSA FISAC CGILAGCOM