
Da sempre riteniamo che Carige sia un’asset fondamentale per la nostra regione; per questo è necessario che la ristrutturazione in atto consenta di costruire una banca che torni a fare il proprio mestiere, rafforzando il proprio rapporto con il territorio e tornando ad essere un importante punto di riferimento per il sistema economico locale attraverso il rilancio delle politiche di credito a sostegno dello sviluppo. Inoltre, vanno salvaguardate le professionalità esistenti che, allo stesso tempo, costituiscono un importante patrimonio di serietà e competenze da coinvolgere pienamente nel piano di rilancio.
Questi sono gli obiettivi che deve porsi il piano industriale, da realizzarsi attraverso un confronto costante e costruttivo con i lavoratori e con le OOSS che le rappresentano.
Certamente, la ricapitalizzazione del gruppo è una condizione imprescindibile per la realizzazione di quel piano. Ma per realizzare quel progetto crediamo sia necessario riuscire ad attirare un partner industriale ed evitare che Carige diventi terreno per operazioni finanziarie e speculative che finirebbero per arricchire gli speculatori impoverendo i lavoratori e limitando il credito per le imprese del territorio.
Oltre alla ricapitalizzazione è necessario perseguire tutte le azioni suggerite dalla Banca d’Italia, allo scopo di consolidare la rete degli sportelli, fermo restando la piena tutela dei livelli occupazionali.
Per questa ragione il sindacato confederale insieme alle istituzioni e a tutta la comunità locale dovrà operare il massimo sforzo, con l’obiettivo di restituire alla nostra regione una banca sana, vicina alle imprese ed ai lavoratori e che possa essere una “casa di vetro” per tutti i cittadini ed i risparmiatori.
Le Segreterie CGIL CISL UIL Genova e Liguria
Le Segreterie FISAC CGIL FIBA CISL UILCA Genova e Liguria
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