Assemblea della Banca d’Italia, Visco chiede poteri per cacciare i banchieri cattivi

Le parole chiave della relazione del Governatore. In diretta la relazione del Governatore della Banca d’Italia che aprirà l’Assemblea 2014. Clicca qui per vedere la diretta audio-video.

considerazioni_finali_2014

da Huffingtonpost.it – Bankitalia chiede al Parlamento di dotarla del potere di cacciare le mele marce dalle banche. In un passaggio delle Considerazioni finali, il governatore di Palazzo Koch non cita mai esplicitamente l’inchiesta sulla truffa a Banca Carige che ha portato in carcere l’ex numero uno Giovanni Berneschi, peraltro scaturita da una segnalazione della Vigilanza di Bankitalia. Proprio per un’azione “ancora più incisiva” della Vigilanza, Ignazio Visco chiede “l’attribuzione alla Banca d’Italia del potere di rimuovere – quando necessario e sulla base di fondate evidenze – gli amministratori di una banca dal loro incarico, prevista dalla proposta di recepimento della direttiva europea sui requisiti di capitale”. E’ il secondo anno consecutivo che Visco lancia la richiesta, ma questa volta è rafforzata dalla presenza di una direttiva comunitaria.

Per quanto riguarda l’economia italiana, Visco osserva che la ripresa “stenta ad avviarsi”. Nella relazione afferma che “il graduale miglioramento delle aspettative tarda a tradursi in un solido recupero dell’attività economica” ma il rimedio è alla portata del nostro Paese: “Misure di politica economica che agiscono sia dal lato della domanda sia da quello dell’offerta, – ha sottolineato Visco – in un quadro organico e coerente, possono sostenere l’attività economica nel breve termine e dare forza al progetto riformatore”.

Anche se gli anni più bui della crisi sembrano essere alle spalle, Via Nazionale mette comunque in guardia su tutti i fattori che possono mettere i bastoni tra le ruote a una ripartenza della nostra economia, il cui stato viene definito ancora “fragile”. “La risposta alla fase acuta della crisi è stata notevole, ma i risultati hanno sofferto per la frammentazione degli interventi, per l’incompleta attuazione di molte delle misure introdotte, in alcuni casi per il succedersi di modifiche, talvolta sostanziali, effettuate a breve distanza di tempo”. Una piccola, ma sostanziale, tirata di orecchie ai governi che negli anni hanno annunciato molto, realizzato meno, e spesso cambiato in corso d’opera più volte la sostanza degli interventi stessi.

Visco traccia la linea maestra da seguire per la ripresa. “Aumenti di produttività e crescita dell’occupazione sono conciliabili se si riprende la domanda interna. La chiave è l’aumento degli investimenti fissi, che sono la cerniera tra la domanda e l’offerta”.

E nella “lista della spesa” degli interventi prioritari per il governo, Visco parte da due “urgenze”: “la tutela della legalità e l’efficienza della Pubblica Amminsitrazione”. Prudenza, dal governatore, anche sul provvedimento cardine dei primi 90 giorni del governo Renzi: il bonus fiscale da 80 euro. Questi “sgravi fiscali”, ha spiegato Visco, “non diventeranno forza trainante di ripresa senza un aumento dell’occupazione”.

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