Monte paschi siena: trattativa ad una svolta

Aggiornato con articolo da sole24ore

Nell’incontro odierno (17 settembre) la Delegazione Aziendale, senza aver sciolto il nodo sul rinnovo del CIA e sulla questione delle “esternalizzazioni”, ha introdotto il tema della mobilità territoriale che riguarderà le circa 2500 risorse interessate dal progetto di revisione organizzativa: rete filiali (400 chiusure), riorganizzazione della Capogruppo Bancaria, delle Aree Territoriali, dei DOR e delle DTM. La proposta sulla mobilità presentataci dall’Azienda, si basa sul superamento delle norme dell’attuale CIA, andando anche in deroga alle norme sui trasferimenti del CCNL. In pratica ciò consisterebbe nell’individuare delle “fasce di chilometraggio” correlate ad un trattamento economico sostitutivo della fornitura alloggio. L’Azienda dopo aver effettuato specifici colloqui si riserverebbe comunque la facoltà di effettuare trasferimenti “d’ufficio” anche in caso di mancato consenso dei colleghi. Come OO.SS. riteniamo la proposta aziendale sulla mobilità inaccettabile nei termini in cui ci è stata presentata, ribadendo l’impossibilità a trattare tale materia – oggetto della procedura in corso – in assenza di un quadro complessivo che identifichi certezze e garanzie per i colleghi riguardo:

il rinnovo del CIA;
soluzioni alternative alle esternalizzazioni;
altre operazioni societarie contenute nel Piano Industriale (cessioni di asset).

La trattativa, che è entrata in una fase molto delicata, proseguirà mercoledì sulla base delle risposte che l’Azienda si è impegnata a fornirci e potrebbe andare avanti a ritmi serrati qualora la nostra impostazione sia condivisa dalla controparte.

LE SEGRETERIE

Mobilità territoriale per 2.500 dipendenti (erano 31mila nel gruppo a fine 2011), progetto di revisione organizzativa con 400 chiusure sulla rete delle 2.915 filiali, riorganizzazione della capogruppo, delle aree territoriali e delle direzioni geografiche. Su queste basi, annunciate ieri in un incontro tra azienda e sindacati, entra nel vivo la trattativa sul Piano industriale 2012/15 di Banca Mps approvato dal Consiglio di amministrazione del 26 giugno, che prevede 4.640 esuberi. Ne dà conto una nota congiunta delle segreterie sindacali di gruppo di DirCredito, Fabi, Fiba/Cisl, Fisac/Cgil, Ugl Credito e Uilca che comunica i contenuti dell’incontro di lunedì 17 settembre. Secondo la nota sindacale, «nell’incontro la delegazione aziendale, senza aver sciolto il nodo sul rinnovo del contratto integrativo aziendale e sulla questione delle “esternalizzazioni”, ha introdotto il tema della mobilità territoriale che riguarderà le circa 2.500 risorse interessate dal progetto di revisione organizzativa: rete filiali (400 chiusure), riorganizzazione della capogruppo bancaria, delle aree territoriali, dei dipartimenti operativi di rete e delle direzioni territoriali mercato». Secondo i sindacati, «la proposta sulla mobilità presentataci dall’azienda si basa sul superamento delle norme dell’attuale contratto integrativo aziendale, andando anche in deroga alle norme sui trasferimenti del contratto nazionale di lavoro. In pratica ciò consisterebbe nell’individuare delle “fasce di chilometraggio” correlate a un trattamento economico sostitutivo della fornitura alloggio. L’azienda dopo aver effettuato specifici colloqui si riserverebbe comunque la facoltà di effettuare trasferimenti “d’ufficio” anche in caso di mancato consenso dei colleghi». Dura la risposta delle sigle: «Riteniamo la proposta aziendale sulla mobilità inaccettabile nei termini in cui ci è stata presentata, ribadendo l’impossibilità a trattare tale materia – oggetto della procedura in corso – in assenza di un quadro complessivo che identifichi certezze e garanzie per i colleghi riguardo il rinnovo del contratto integrativo aziendale, soluzioni alternative alle esternalizzazioni e altre operazioni societarie contenute nel piano industriale (cessioni di asset)». La trattativa, «che è entrata in una fase molto delicata», proseguirà mercoledì – spiega la nota sindacale – «sulla base delle risposte che l’azienda si è impegnata a fornirci e potrebbe andare avanti a ritmi serrati qualora la nostra impostazione sia condivisa dalla controparte».

comunicato

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