Non si sa come e non si sa perché, forse solo per un tempismo tristemente fortuito, è successo che il nuovo sistema di valutazione delle risorse umane sia partito proprio nel 2013, anno che, assieme al 1472 e a pochi altri con lo stesso peso, è passato agli annali della banca Monte dei Paschi.
Uno dei motivi di questa assunzione ad anno storico dovrebbe essere, a nostro avviso,l’impegno e la dedizione con cui decine di migliaia di colleghi e colleghe nel corso di tutto l’anno si sono recati sul posto di lavoro a testa alta ed hanno consentito, pur in totale assenza di supporti di qualsiasi tipo da parte della direzione, locale e generale, di tenere aperte le filiali e, e scusate se è poco, la banca.
Ci hanno provato in tanti a far abbassare tutte quelle teste, senza riuscirci: ci ha provato la vecchia dirigenza che ha letteralmente venduto i lavoratori per qualche buonuscita e qualche promozione in ABI; ci hanno provato i media, accaniti in modo particolare durante la campagna elettorale; ci ha provato la politica a tutti i livelli ed in tutti i momenti, prima durante e dopo; ci hanno provato i dirigenti delle altre banche che hanno assegnato ai propri dipendenti dei budget sugli investimenti da portare via al Monte, in una tristissima guerra di Piero di deandreiana memoria, comportamento questo più volte da noi denunciato anche attraverso veri e propri appelli agli iscritti. Insomma, ci hanno provato un po’ tutti. Ma c’è riuscita solo la nostra nuova dirigenza, quella “pulita”, quella che “finalmente!”. E’ riuscita, con una scheda di valutazione, a demotivare quelle stesse decine di migliaia di lavoratori e lavoratrici che nel 2013 hanno affrontato tutto questo.
Sappiamo perfettamente che l’Azienda ha chiesto ai valutatori di assegnare ai dipendenti un certo numero di valutazioni “non adeguato” che, lo ricordiamo, da CCNL possono avere delle ripercussioni economiche (ancora!) sulla busta paga di chi le riceve. Sappiamo anche che per tutti gli altri, quelli “positivi”, l’Azienda ha comunque chiesto di schiacciare le valutazioni verso il basso, cosa che è stata in moltissime realtà puntualmente rispettata e che ha creato una pletora di parzialmente adeguati ma adeguatamente demotivati.
Delusi, amareggiati, tristi, traditi, soli, presi in giro, sottovalutati, spaventati. Questi sono gli stati d’animo dei colleghi che con noi hanno voluto condividere la loro sofferenza. Colleghi ai quali, in molti, troppi casi, contrariamente anche a quanto previsto dalla normativa, non viene fatto un colloquio durante il quale viene spiegata la valutazione, ma ai quali viene semplicemente consegnata la scheda con il giudizio di sintesi.
Siamo stanchi di questa dirigenza che scarica sui dipendenti le proprie responsabilità, incapacità ed inefficienze.
A tal proposito invitiamo i colleghi che si sentono ingiustamente valutati ed offesi dalle note di verifica ricevute a presentare ricorso, entro 15 giorni dalla ricezione della scheda di valutazione, inviando per raccomandata AR a Siena e consegnando a mano con firma per ricezione alla direzione che ha effettuato la valutazione, la seguente comunicazione (la comunicazione alla Fisac è sufficiente via mail).
La segreteria
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