Il 20 maggio………… 2014
“…… percossa e attonita, “Napoli” al nunzio sta!”
L’AGCOM:
· trasferisce a Roma un ennesimo dirigente, affidandogli altro incarico, lasciando senza dirigente l’Ufficio Segnalazioni e Vigilanza della Direzione tutela consumatori, unica direzione rimasta totalmente a Napoli ;
· permette che alcuni dei pochi dirigenti incardinati nella flagellata sede “principale” di Napoli trascorrono la maggior parte del tempo lavorativo nella sede “secondaria” di Roma;
· permette ad alcuni contrattisti, assunti per la sede di Napoli, di lavorare di sovente nella sede di Roma;
· in modo silente, inesorabile, sistematico ed ingiustificabile sposta il baricentro di attività importantissime come la par condicio, il diritto d’autore e i diritti digitali nella sede secondaria di Roma.
Tutto questo mentre in parlamento si attende una risposta dell’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Matteo Renzi, all’interrogazione a risposta scritta n. 4-03726 del 25 febbraio 2014 – seduta n. 179- di cui si riportano le parti salienti :
“………l’articolo 2, comma 3, della legge n. 481 del 1995, prevede che più autorità per i servizi pubblici non possono avere sede nella medesima città, promuovendo una equilibrata distribuzione sul territorio di detti organismi;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 27 febbraio 1998 il Presidente del Consiglio dei ministri ha disposto che l’autorità per le garanzie nelle comunicazioni avesse sede legale a Napoli, poiché quest’ultima …può assumere un ruolo significativo quale punto di riferimento dello sviluppo indotto dall’intero Mezzogiorno, in un settore tecnologicamente avanzato…;
pertanto la sede dell’autorità si trova in Napoli, al centro Direzionale, isola B5, palazzo Torre Francesco, mentre è stata istituita una secondaria in Roma, dapprima localizzata in via delle Muratte, e successivamente trasferita in via Isonzo, palazzo ex CNIPA;
con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2007 veniva resa esecutiva la delibera dell’autorità n. 315/07/CONS del 6 giugno 2007 recante la definizione della nuova dotazione organica della stessa, ai sensi dell’articolo 1, comma 543 della legge 27 dicembre 2006, n. 296, con l’esplicita previsione di una «equilibrata ripartizione del personale tra la sede di Napoli e la sede secondaria di Roma», elevando la dotazione organica nella misura di 419 unità distribuite tra la «sede di Napoli e la sede secondaria operativa di Roma»;
con delibera 359/09/CONS l’autorità ha disposto modifiche e integrazioni al regolamento concernente l’organizzazione e il funzionamento, spacchettando le funzioni originariamente assegnate al servizio amministrazione e personale di cui all’articolo 21 del regolamento, e affidando a tre nuovi servizi le competenze, rispettivamente, in materia di a) risorse umane e formazione (RUF); b) organizzazione, bilancio e programmazione (OBP); c) affari generali e contratto (AGC), giustificando tale scelta con l’esigenza di favorire l’efficienza, la trasparenza e il buon andamento dell’azione amministrativa, scelta che non avrebbe alterato gli equilibri fra le due sedi dell’Autorità;
ciò nonostante, i due uffici Obp e Agc sono stati trasferiti presso la sede romana di via Isonzo, per cui alla moltiplicazione di figure apicali si è accompagnato un nuovo depauperamento della sede di Napoli, mentre la tesoreria dell’autorità, a quanto consta all’interrogante, è stata spostata da Napoli a Roma e affidata alla Banca nazionale del lavoro, benché per la pubblica amministrazione sia stato istituito e reso obbligatorio fin dal 2011 il servizio di tesoreria unica;
la delibera 65/12/CONS ha inferto l’ultimo colpo ferale a tale processo di progressivo svuotamento della sede partenopea, disponendo di una ennesima riorganizzazione in virtù della quale 21 uffici di secondo livello sono strutturati su Roma e 14 a Napoli, con l’aggravante per la sede di Napoli della trasformazione della direzione studi e del servizio comunicazione politica in uffici di II livello e alle dipendenze di direzioni che hanno il centro decisionale a Roma. A tutto questo si deve aggiungere che l’ufficio di presidenza, l’ufficio di gabinetto e gli uffici di staff dei commissari sono, per quanto risulta all’interrogante, tutti ubicati su Roma;
oggi nella sede di Napoli lavorano circa 120 persone, mentre tutte le altre (circa 260) – oltre il doppio – occupano gli uffici nei 12 mila metri quadri della nuova sede di Roma;
pertanto, la seconda sede operativa di Roma in via di fatto si è trasformata in s
ede principale, concentrandosi in questa tutte le principali attività condotte dagli uffici, in spregio della equilibrata ripartizione territoriale prevista dalla legge n. 481 del 1995 e del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 1998, mortificando il ruolo del Mezzogiorno e generando un aumento considerevole dei costi sopportati da questa amministrazione;
le ingenti spese sostenute per l’irrazionale mantenimento della sede di Roma (un metro quadro della sede di Roma costa quattro volte un metro quadro della sede di Napoli) però non costituiscono le uniche voci atte a incidere sul bilancio dell’autorità, fra queste rientrano i bandi per le nuove figure dirigenziali che sembrano addirittura in sovrannumero rispetto alla pianta organica approvata con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 10 luglio 2007, generando ad avviso dell’interrogante una moltiplicazione ingiustificata di ruoli direttoriali che ha finito per aumentare considerevolmente i costi dell’amministrazione, che potevano essere ridotti prendendo in considerazione candidature interne che avrebbero garantito un adeguato livello di professionalità;………….” .
Che altro bisogna dire per denunciare uno stato delle cose che vede ancora una volta Napoli bersaglio di politiche e decisioni miopi e dannose non solo per tutto il Meridine d’Italia ma soprattutto per l’interesse generale del nostro Paese bisognoso di strategie intelligenti e riequilibratrici, nello sviluppo delle quali un’Autorità come la nostra dovrebbe essere la punta di diamante?
RSA FISAC CGIL AGCOM