Venerdì si è tenuto un incontro tra l’azienda e parti sindacali per avere degli aggiornamenti in merito agli annunci di questi giorni, al possibile piano d’uscita e all’incertezza a esso collegata.
La decisione di Barclays inerente l’uscita dall’Europa dopo questi anni di attività è irreversibile non negoziabile, questo è un punto chiaro.
Non è stata data nessuna risposta sulle opzioni di uscita, né alcun elemento aggiuntivo su piani, possibili compratori o definizione di tempistiche.
Il resto è cronaca che anche noi abbiamo riportato e che già tutti i lavoratori conoscono.
Durante l’incontro è stata confermata l’attuale struttura che vede, a presidio delle attività correnti su Europe, Claudio Corradini e Tony Blanco .
Non è stato fatto cenno a nuove possibili nomine del nuovo management ERBB che possano condividere con la struttura UK la definizione di tempi e strategie di uscita.
La strategia che è stata proposta dall’azienda è di puro attendismo , con l’esplicita richiesta di silenzio per non compromettere l’immagine del business e la pace sociale dei lavoratori.
Se il management è trincerato su una posizione di attesa il nostro non può essere il medesimo.
L’arrendevolezza dell’azienda non corrisponde allo stato d’animo dei lavoratori e delle OOSS.
Non solo non riteniamo sufficiente, e non possiamo accontentarci, di una telefonata a Bankitalia, fatta dalla Country Manager, in maniera del tutto informale, per comunicare lo stato delle cose, o delle attuali
comunicazioni ufficiali per annunciare la dismissione.
Riteniamo che non si possa chiedere ai lavoratori di accontentarsi e di attendere gli eventi.
Riteniamo di non poterci assuefare al torpore e all’incredulità. Neanche al dichiarato ma indefinito impegno dell’azienda di fornire informazioni aggiuntive sull’evolversi della situazione… prima o poi.
L’esplicita richiesta delle OOSS e il mandato dei lavoratori non possono essere esauriti nell’attendismo.
Non poter modificare le decisioni di casa madre non può significare la supina accettazione degli eventi, il silenzio su quanto accade, l’indifferenza sul trattamento riservato.
Non sarà questo, non può essere questo, l’atteggiamento delle organizzazioni sindacali e dei dipendenti della Branch italiana.
L’impegno quotidiano richiesto alla rete e ai lavoratori per non sminuire il valore della banca può non venire meno, ma non è accompagnato da obiettivi condivisi. Non lasciamo che diventi una trappola, né una tomba.
Non riteniamo si possa far passare nel silenzio l’ennesima decisione non condivisibile, l’ennesima uscita dall’Italia, l’ennesima indifferenza sulle sorti di oltre 1000 dipendenti a cui si chiede di non farsi domande.
Abbiamo chiesto impegno e responsabilità nel farsi carico della situazione e delle sorti dei lavoratori; le OOSS si muoveranno unitariamente e in tal senso convocando in tempi brevissimi delle assemblee.
Le OO.SS. DIRCREDITO – FABI – FIBA- CISL – FISAC- CGIL – SINFUB – UILCA
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