Antiriciclaggio: verso il decreto sull’autoriciclaggio

Vicino il disegno di legge sull’autoriciclaggio. Il testo dovrebbe avere una trentina di articoli, ed è stato definito dai ministeri interessati, Giustizia ed Interno. L’intenzione è che approdi già al prossimo Consiglio dei ministri ed è coerente con le linee indicate nel programma del Primo Ministro, secondo quanto emerge dalla lettura della relazione in sede di Commissione parlamentare.
Il disegno di legge, non sarà sicuramente un decreto legge, introduce il reato di autoriciclaggio con una pena fino a sei anni e metterà mano anche all’Agenzia nazionale dei beni sequestrati e confiscati. La proposta mira a rendere più stringente lo scioglimento dei Comuni infiltrati allargando inoltre il numero dei reati che consentono l’adozione dei provvedimenti di sequestro e confisca. Verrà introdotto il meccanismo del “controllo giudiziario”, già delineato nella Commissione istituita presso il Ministero della Giustizia: un meccanismo meno invasivo dell’Amministrazione giudiziaria (qualora non dovesse intervenire il pericolo di infiltrazioni criminose), che non determinerà lo “spossessamento della gestione nell’attività di impresa” (come si legge in relazione), in modo da evitare il blocco dell’attività produttiva. L’incarico di Amministratore giudiziario non potrà più essere conferito a soggetti già titolari di altri mandati di questa tipologia. L’Anbsc dovrà poi avvalersi obbligatoriamente delle Prefetture: in quelle sedi nasceranno tavoli permanenti sulle aziende sequestrate e confiscate composti, tra gli altri, dai rappresentanti dei Sindacati, delle Imprese, delle Associazioni destinatarie dei beni confiscati, le Direzioni territoriali del Lavoro. Gli immobili potranno essere assegnati agli Enti locali anche per attività di natura economica, ma con obbligo di reimpiego dei ricavati in attività sociali. L’Agenzia avrà un’unica sede a Roma, con un organico di circa 60 addetti. Vi sarà un Comitato consultivo composto dai rappresentanti istituzionali, le parti sociali e le associazioni. L’ultimo articolo del Ddl, infine, dispone una disciplina transitoria per l’Agenzia per 18 mesi dall’entrata in vigore, che limita l’attività “ all’amministrazione e destinazione dei beni confiscati”.
Mentre il Governa accelera sull’autoriciclaggio , il Comitato ristretto della Camera sta lavorando al Ddl “Riemersione dei capitali” dentro cui l’autoriclaggio andrebbe utilizzato e dosato, per incentivare lo “svelamento” volontario e totale delle proprie disponibilità all’estero. Il pericolo di vedere colpito da un reato aggiuntivo (e con sei anni di carcere) ogni singolo investimento potrebbe entrare in contrasto con la necessità di rassicurare i contribuenti e convincerli al rimpatrio dei beni all’estero. Nel nuovo reato di autoriciclaggio, perciò, è prevista una finestra premiale a chi aderisce al provvedimento . E’ il cosiddetto “ravvedimento operoso” che permette uno sconto pari alla metà della pena prevista.

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