da Il cittadino onlineI nodi dei derivati tossici, appioppati a piene mani ad Enti locali indebitati per 30/40 anni ed imprese fatte fallire, come la Divania di Bari, arrivano tutti al pettine, nei giorni scorsi con la richiesta di rinvio a giudizio di Alessandro Profumo e Federico Ghizzoni da parte della Procura di Bari dopo che il Pm Isabella Ginefra aveva messo sotto processo venti alti dirigenti, oggi con la salutare vittoria della Provincia di Pisa, che ha vinto il ricorso davanti al Giudice unico della sesta sezione civile del Tribunale di Milano nella causa contro Unicredit spa per una linea di credito in derivati tossici.
Una bella, limpida sentenza che ha accertato il ‘grave inadempimento’ a carico dell’istituto di credito con il quale la Provincia aveva concluso nel 2001 un contratto di interest rate swap ed ha condannato Unicredit al pagamento in favore della Provincia di Pisa di 759.512,22 euro, oltre interessi e spese processuali’. Inadempimenti contrattuali, giudicati irregolari dal Tribunale, il quale ha stabilito che alla Provincia dovranno essere restituiti tutti i costi impliciti non dovuti, comuni al 90 per cento dei derivati appioppati a piene mani dalle banche.
Adusbef, nel complimentarsi con il presidente della Provincia di Pisa Andrea Pieroni, invita gli altri Enti locali che hanno sottoscritto derivati avariati ad alzare la testa, impugnando contratti capestro e denunciando con efficaci azioni legali banche e banchieri che hanno speculato sulla pelle dei comuni, province e regioni, ipotecando il futuro di intere generazioni.