Ogni Primo maggio, la presidenza della Repubblica nomina i nuovi Cavalieri del lavoro. Da quest’anno, verranno premiati anche i Cavalli del lavoro. Sì, perché non c’è Cavaliere senza cavallo. E chi sono i Cavalli del lavoro? Sono quelli che stanno nell’ombra ma sono fondamentali: sono coloro che lavorano, che hanno difeso e difendono il lavoro, che lo creano, lo promuovono, lo cantano, lo raccontano. E un riconoscimento va anche a Francesco Guccini.
L’istituzione del premio dei Cavalli del lavoro nasce da un’idea di Sergio Staino fatta propria da Cgil e Arci Toscana, Unicoop Firenze e Obihall, con il sostegno di Cooperativa Cft e Unipol, in occasione del Primo maggio. Per la Festa del lavoro, dalle 18 nel prato di fronte all’Obihall di Firenze si comincerà con un’apericena (a offerta libera), seguita alle 21 dal concerto – a ingresso libero – “Canti di lotta e di protesta” del Club Tenco (spettacolo che ha debuttato a Barcellona e andrà a Sanremo). Tra i numerosi artisti: il cantautore, poeta e musicista catalano Joan Isaac, l’inseparabile chitarrista di Guccini, Juan Carlos “Flaco” Biondini, Alessio Lega, Peppe Voltarelli (nella foto), il jazzista Marco Poggiolesi. Durante la serata saranno consegnati i quattro premi ’Cavallo del Lavoro’ (consistenti in un cavallo di terracotta realizzato da un artista tarantino).
A curare l’apericena sarà significativamente la Filcams Cgil Toscana, che per quel giorno ha proclamato uno sciopero unitario dei lavoratori del commercio, contro le aperture dei negozi e dei centri commerciali durante le festività (Pasqua, Pasquetta, 25 aprile e Primo maggio)
I vincitori del premio (che potranno essere imprenditori, lavoratori, artisti, cooperanti) sono scelti da un apposito comitato scientifico i cui membri rappresenteranno i soggetti promotori dell’iniziativa (c’è anche un docente universitario). «L’idea è nata e cresciuta in pochissimo tempo. La merenda, l’arte, la difesa del lavoro: sarà una bellissima serata, con un concerto di musicisti di alto livello. Invitiamo tutti, soprattutto i più giovan» ha spiegato Sergio Staino presentando l’iniziativa. Claudio Vanni di Unicoop Firenze ha ammesso di aver aderito «con entusiasmo all’iniziativa» e ricordato la battaglia della Filcams Cgil Toscana: «Le nostre strutture Unicoop Firenze nelle festività restano chiuse, perché i valori non sono in vendita. C’è la merce ma ci sono anche i valori, il Primo maggio bisogna privilegiarli».
«Noi siamo qui perché questa iniziativa vuole ricordare, in modo innovativo, la dignità e la cultura del lavoro – ha detto Gianluca Mengozzi (presidente di Arci Toscana) -. Quando un Cavaliere si copre d’onore, è perché tanti glielo hanno permesso e a questi va reso merito». «Valori e memoria, noi ci siamo», ha ricordato Massimo Gramigni di Obihall, mentre Mauro Bartolini di Cft ha precisato che quella che rappresenta è «una delle più grandi cooperative italiane di lavoratori-soci, è naturale per noi essere qui». Ha chiuso Cinzia Bernardini, segretario generale Filcams Cgil Toscana: «La nostra idea di Primo maggio è basata sull’aggregazione e sullo stare insieme, non sull’essere costretti a lavorare. Per questo abbiamo indetto lo sciopero per i lavoratori e le lavoratrici del commercio contro i negozi e i supermercati aperti nelle festività».