I Notai sono i capofila nell’Antiriciclaggio. Nei primi tre mesi dell’anno la categoria ha contribuito con il 94% delle Segnalazioni di operazioni sospette arrivate dai professionisti (714 su 757). Il dato conferma un andamento ormai di medio periodo, visto che lo spartito è stato all’incirca lo stesso nel corso degli ultimi anni. Secondo i dati a disposizione del Nucleo di polizia valutaria, le operazioni a rischio di riciclaggio inviate all’Uif (Ufficio di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia) continuano a vedere i professionisti indietro rispetto agli altri operatori economici obbligati a giocare un ruolo attivo nel contrasto al reimpiego di denaro sporco. Solo due segnalazioni su cento arrivano dagli studi professionali nell’anno trascorso.
Tuttavia se si fa un confronto tra il 2012 ed il 2013 , il numero è cresciuto del 113% (da 871 a 1.858) grazie soprattutto alla spinta dei notai (più 135%), dottori commercialisti (più 86%) e studi associati (anche se in questo caso il dato di partenza era molto basso). Come spiegano al Comando del Nucleo di polizia valutaria “il segnale che giunge dai professionisti è confortante, ma occorre fare uno sforzo in più: le segnalazioni sospette di comportamenti che presentano possibili indizi di riciclaggio dovrebbero arrivare prima che la stessa operazione sia già oggetto di rilievi penali e dunque già nota”.
L’invito ad una maggiore partecipazione “attraverso un’analisi immediata delle operazioni che sono chiamati a svolgere nell’esercizio della loro attività. In sostanza –aggiungono sempre al Comando- per contrastare il riciclaggio occorre fare sistema”.
A livello territoriale, la maggior parte delle segnalazioni dei professionisti (il 57%) sono arrivate, nel 2013, dalle regioni centrali dell’Italia. Andrebbero anche considerati due aspetti. Il rapporto tra professionisti e cliente presenta delle peculiarità diverse con quello degli intermediari finanziari, soprattutto per quanto riguarda l’adeguata verifica della controparte e poi la successiva segnalazione. Inoltre, osservando le principali tipologie di operazioni sospette pervenute all’Uif lo scorso anno, si nota come trattasi di transazioni allo sportello attraverso conti correnti bancari (il 13,2% per quanto riguarda i prelievi, seguiti dai bonifici in arrivo con circa il 12%).
L’attenzione della Guardia di Finanza sul rispetto degli obblighi antiriciclaggio è testimoniata anche dagli indirizzi operativi arrivati a livello centrale su questo fronte. Lo scorso anno il Nucleo di polizia valutaria della GdF ha concluso 35 tra ispezioni e controlli, senza dimenticare che l’attività di contrasto al riciclaggio viaggia sempre più di pari passo con la lotta all’evasione fiscale. Nel 2013 è emerso un reimpiego di denaro proveniente da diversi reati per 3,4 miliardi di euro, con un aumento del 29% rispetto al 2012. Il 56% (1,9 mld) dell’importo complessivo deriva proprio da frodi a carattere fiscale.
Tuttavia se si fa un confronto tra il 2012 ed il 2013 , il numero è cresciuto del 113% (da 871 a 1.858) grazie soprattutto alla spinta dei notai (più 135%), dottori commercialisti (più 86%) e studi associati (anche se in questo caso il dato di partenza era molto basso). Come spiegano al Comando del Nucleo di polizia valutaria “il segnale che giunge dai professionisti è confortante, ma occorre fare uno sforzo in più: le segnalazioni sospette di comportamenti che presentano possibili indizi di riciclaggio dovrebbero arrivare prima che la stessa operazione sia già oggetto di rilievi penali e dunque già nota”.
L’invito ad una maggiore partecipazione “attraverso un’analisi immediata delle operazioni che sono chiamati a svolgere nell’esercizio della loro attività. In sostanza –aggiungono sempre al Comando- per contrastare il riciclaggio occorre fare sistema”.
A livello territoriale, la maggior parte delle segnalazioni dei professionisti (il 57%) sono arrivate, nel 2013, dalle regioni centrali dell’Italia. Andrebbero anche considerati due aspetti. Il rapporto tra professionisti e cliente presenta delle peculiarità diverse con quello degli intermediari finanziari, soprattutto per quanto riguarda l’adeguata verifica della controparte e poi la successiva segnalazione. Inoltre, osservando le principali tipologie di operazioni sospette pervenute all’Uif lo scorso anno, si nota come trattasi di transazioni allo sportello attraverso conti correnti bancari (il 13,2% per quanto riguarda i prelievi, seguiti dai bonifici in arrivo con circa il 12%).
L’attenzione della Guardia di Finanza sul rispetto degli obblighi antiriciclaggio è testimoniata anche dagli indirizzi operativi arrivati a livello centrale su questo fronte. Lo scorso anno il Nucleo di polizia valutaria della GdF ha concluso 35 tra ispezioni e controlli, senza dimenticare che l’attività di contrasto al riciclaggio viaggia sempre più di pari passo con la lotta all’evasione fiscale. Nel 2013 è emerso un reimpiego di denaro proveniente da diversi reati per 3,4 miliardi di euro, con un aumento del 29% rispetto al 2012. Il 56% (1,9 mld) dell’importo complessivo deriva proprio da frodi a carattere fiscale.
PROVENIENZA DELLE SEGNALAZIONI ANNO 2013
Banche 76.645
Professionisti 1.858
Operatori non finanziari 862
Altri intermediari finanziari 9.880
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