Banco Popolare: quale futuro a Terni?

By: Massimo Fuligni – All Rights Reserved

Di seguito siamo a rassegnarvi le criticità e le preoccuupazioni manifestate dai lavoratori della zona di Temi, intervenuti nell’assemblea svoltasi il 26/02/2014.
Dal dibattito con i colleghi, infatti, è emerso un quadro incerto e preoccupato, che siinserisce all’interno di una situazione di difficile contesto che sta interessando il tessuto socio-economico della Regione. I colleghi, intervenuti numerosi, hanno rappresentato il disagio di operare in una rete di
sportelli che appare scollegata dall’attuale contesto aziendale di riferimento. In tale quadro, si inseriscono le legittime preoccupazioni dei lavoratori anche in ordine alle scelte operate dal Banco rispetto a questo territorio, che fanno temere per la tenuta degli attuali livelli occupazionali.
Questo senso di esclusione dalle strategie aziendali avvertito dai colleghi, unito all’incertezza
per il presente e per il futuro di questa zona, è stato denunciato dai lavoratori in relazione alle seguenti criticità:
– La rete sportellare appare in evidente stato di abbandono, numerose filiali sono costrette ad operare da mesi sotto organico e riescono a garantire l’apertura quotidiana, solo con continue sostituzioni da altre filiali o dall’Area Affari. Questa situazione trasmette affanno anche alle poche filiali a pieno organico.
– Preoccupa l’assenza di azioni specifiche mirate sul territorio, anche le poche recenti assunzioni,mai mirate a persone residenti in Umbria, denunciano un’allarmante mancanza di volontà di investire sul territorio. La chiusura di filiali messa in atto, petr ridurre i costi e recuperare personale, non può essere certo vissuta come un rafforzamento della presenza del nostro Gruppo.
– La decisione di continuare a tenere aperte a giorni alterni filiali che erano invece già radicate sul territorio, costringe i lavoratori ad operare in condizioni di crescente difficoltà, con il rischio concreto di perdere importanti quote di mercato.
– Incomprensibile poi la decisione di aprire singole filiali ad orario settimanale ridotto, vista la necessità di mantenere comunque un minimo organico a presidio amministrativo della stessa anche nei giorni di chiusura!
– Pur in presenza di una riorganizzazione aziendale, trasversale a tutto il Gruppo, la zona di Temi é comunque rimasta agganciata ad una D.T. he logisticamente penalizza rutti i colleghi, i quali, solo per partecipare a riunioni sono costretti a percorrere centinaia di chilomeutri, con conseguente
distrazione di tempo alle loro attività. Tale logistica non favorisce il supporto ai colleghi, da parte delle strutture, necessario per lo svolgimento delle attività quotidiane.
– Si denuncia la totale assenza della gestione del personale. Il gestore, seppur assegnato all’Area di riferimento, non è quasi mai presente in loco, risultando inefficace nella risoluzione delle problematiche correnti e/o strutturali.
– Le pressioni commerciali sono diventate insostenibili, soprattutto in relazione ai carichi di lavoro delle filiali che si trovano sempre più spesso a corto di organici.
– Le condizioni ambientali di alcune filiali risultano inadeguate, sia all’accoglimento della clientela (mancanza di privacy), sia per lo svolgimento delle attività quotidiane dei colleghi.

Queste le principali criticità emerse dal confronto con i colleghi. Per tali motivazioni, le scriventi OO.SS. Ritengono necessario un incontro urgente, per
capire quali siano i progetti aziendali sul territorio, al fine di dare risposte concrete alle preoccupazioni espresse dai colleghi sul loro futuro professionale.

Le Segreterie Territoriali di Terni di Fisac Cgil, Fiba Cisl, Uilca

ASSEMBLEA LAVORATORI TERNI

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