L’iniziativa della Fisac CGIL, curata dall’Ufficio Nazionale Sostenibilità e RSI in collaborazione con l’Ufficio Legalità trasforma più velocemente e con minor costi un bene mafioso in un bene comune.
Più del 46% dei beni immobili definitivamente confiscati alle mafie, oltre 1.600 unità immobiliari, risultano gravati da ipoteche. L’elevato onere finanziario che lo Stato si trova ad affrontare per ripagare crediti contratti da soggetti criminali rende spesso impossibile la riassegnazione del bene, che negli anni deperisce fino a divenire inutilizzabile, salvo ulteriori e costose opere di ristrutturazione. Il mancato riutilizzo dei beni confiscati perpetua il potere criminale sui territori e rappresenta una mancata occasione di sviluppo territoriale, di crescita dell’occupazione e di civiltà.
La richiesta di interessi e penali così come erano calcolati prima del nostro intervento con Libera Mutuo erano ingiustificabili. Infatti con la confisca definitiva è lo Stato a subentrare nella posizione passiva con la banca; il problema di possibile insolvibilità del debitore decade quindi automaticamente.
La legge di stabilità ha aggiornato le norme antimafia e recepisce le sollecitazioni della petizione Libera Mutuo avanzata da FISAC- CGIL, grazie al lavoro della Senatrice Silvana Amati, del MIUR e grazie alla collaborazione ed al sostegno di Banca Etica, di Libera e di altre associazioni e permette da oggi di velocizzare la restituzione dei beni alla comunità, con costi ridotti e più congrui per la collettività.
Con questo intervento, abbiamo ridotto il limite alla garanzia patrimoniale, portandolo dal 70 al 60 per cento del valore del bene e inserito un limite massimo al riconoscimento degli interessi convenzionali, moratori e a qualunque altro titolo dovuti ai creditori in buona fede.
La situazione era un autentico sperpero di patrimoni e di risorse – ancor più preziosi in tempo di crisi – e coinvolgeva anche la condizione professionale e personale di tanti lavoratori bancari che si trovano ad operare in alcuni ambiti e territori. Con la norma approvata gli interessi per estinguere l’ipoteca si pagheranno applicando il Rendistato invece del tasso convenzionale applicato dalle banche. Il risparmio per lo stato è di diverse centinaia di milioni di euro mentre si evita che si determini comunque una perdita secca per l’istituto di credito che può rientrare in possesso con più facilità del credito concesso.
E’ un primo passo, che recepisce la petizione di Libera Mutuo che ora le banche possono provare ulteriormente a migliorare.
Le potenzialità in termini di occupazione, di inclusione sociale, di miglioramento della qualità della vita e di partecipazione attiva erano all’orizzonte della petizione Libera Mutuo, fortemente voluta da tutta la Fisac CGIL, costruita con professionalità e determinazione dai responsabili e ideatori del progetto componenti dell’Ufficio RSI e soprattutto sottoscritta da migliaia di cittadini e in particolare da migliaia di bancari che vogliono una finanza più etica e giusta. Cogliamo l’occasione per ringraziarli e farli partecipi di questo importante risultato ottenuto grazie alla loro sensibilità.
I BANCHIERI HANNO OGGI LA POSSIBILITÀ DI DIMOSTRARE IL PROPRIO IMPEGNO REALE E CONCRETO NELLE POLITICHE DI RESPONSABILITÀ SOCIALE E SOSTENIBILITÀ E CONTRIBUIRE AL RIUTILIZZO SOCIALE DEI BENI CONFISCATI IN UN’OTTICA RISARCITORIA E DI SVILUPPO COMUNITARIO.
Anche questo successo ci conferma che questa è la strada giusta e abbiamo lo spazio e la forza per sostenere tutte le sette proposte fondamentali del Manifesto per la buona finanza e contribuire a riportare le banche al servizio del paese dando la priorità assoluta agli obiettivi della crescita, del lavoro e dell’uguaglianza
conclude il Segretario Generale Agostino Megale.